Donald Trump ha puntato il dito contro Zelensky, attribuendogli la responsabilità dell’attuale conflitto tra Ucraina e Russia, che ormai dura da oltre 960 giorni. In un’intervista con il commentatore conservatore Patrick Bet-David, Trump ha dichiarato che “Zelensky non avrebbe mai dovuto permettere che questa guerra cominciasse. La guerra è persa”. L’affermazione arriva mentre il candidato repubblicano si prepara per le imminenti elezioni presidenziali del 5 novembre 2024.
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Durante l’intervista, Trump ha inoltre accusato l’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di aver contribuito a provocare il conflitto. Secondo Trump, se lui fosse stato alla Casa Bianca, la guerra tra Ucraina e Russia non sarebbe mai scoppiata. Questo “attacco” contro Biden e Zelensky avviene a poche settimane dall’incontro tra l’ex presidente americano e il leader ucraino, tenutosi a New York. Zelensky, che durante l’incontro ha cercato di migliorare i rapporti con Trump, ha spiegato l’importanza per l’Ucraina di entrare nella NATO, ritenendola l’unica garanzia di sicurezza credibile.
Zelensky ha ricordato che l’Ucraina, nel 1991, rinunciò al proprio arsenale nucleare, ereditato dall’ex Unione Sovietica, in cambio di garanzie di sicurezza offerte da diversi Paesi, compresa la Russia, con il Memorandum di Budapest. Tuttavia, l’attacco russo ha violato queste garanzie, lasciando l’Ucraina senza protezione di fronte all’aggressione di Mosca. Zelensky ha sottolineato che, in assenza di una protezione nucleare, l’Ucraina vede la NATO come l’unica alleanza in grado di offrire sicurezza e stabilità.
Nel dialogo con Trump, Zelensky ha spiegato che l’Ucraina non vuole tornare a possedere armi nucleari, ma cerca un’adesione alla NATO come soluzione per garantire la propria sicurezza. “I Paesi della NATO non sono coinvolti in guerre, e i loro cittadini sono tutti vivi, grazie a Dio”, ha affermato Zelensky, aggiungendo che Trump sembrava aver compreso i suoi argomenti, affermando di avere “buoni punti” nel loro confronto.
