L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso tre presunti terroristi durante un’operazione militare nella Striscia di Gaza.a quanto pare uno di loro sarebbe Yahya Sinwar, leader di Hamas. L’identità esatta degli individui eliminati non è ancora stata confermata, e le verifiche sono attualmente in corso, ma pochi minuti fa su Sinwar è arrivata conferma tramite tv israeliana.
Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno inoltre precisato che nell’edificio in cui si trovavano i tre uomini non sono stati trovati segni della presenza di ostaggi. Le operazioni militari continuano in maniera cauta, soprattutto per evitare potenziali pericoli legati agli ostaggi che Hamas potrebbe ancora trattenere. Yahya Sinwar è uno dei leader più influenti di Hamas, e la sua possibile eliminazione rappresenterebbe un colpo significativo per l’organizzazione.
Netanyahu: “Ora consegnate ostaggi”
“Ai terroristi di Hamas dico: i vostri leader stanno scappando e saranno eliminati. Faccio appello a tutti coloro che tengono i nostri ostaggi: a chiunque deporrà le armi e libererà i nostri ostaggi, permetteremo di andarsene e continuare a vivere”.
Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, citato dai media israeliani, aggiungendo che “il ritorno degli ostaggi è un’opportunità per raggiungere tutti i nostri obiettivi e avvicinare la fine della guerra”.
Chi era Sinwar, uno dei fondatori di Hamas
Yahya Sinwar, dal 2021 leader di Hamas nella Striscia di Gaza, è stato una delle figure chiave del movimento islamista per oltre due decenni. Nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Younis, Sinwar è cresciuto nel clima di oppressione e resistenza che ha caratterizzato la vita di molti palestinesi, alimentando la sua determinazione a combattere l’occupazione israeliana.
Sinwar iniziò a costruire il suo profilo all’interno di Hamas sin dagli anni ’80. Nel 1982 subì il primo arresto per la sua vicinanza a Salah Shehadeh, un leader storico di Hamas, noto per la sua militanza nell’ala militare del movimento. Nonostante la detenzione, Sinwar continuò a partecipare attivamente alla resistenza palestinese e nel 1987 fu tra i fondatori di Hamas. Il suo secondo arresto avvenne nel 1988, quando fu condannato a quattro ergastoli per il coinvolgimento nell’uccisione di soldati israeliani e per aver ordinato l’assassinio di palestinesi accusati di collaborazionismo con Israele.
Rimase in prigione per 23 anni fino al 2011, quando fu rilasciato nel famoso scambio di prigionieri per il soldato israeliano Gilad Shalit. Dopo la sua liberazione, Sinwar non solo si rafforzò all’interno del movimento, ma consolidò il suo potere fino a diventare il leader indiscusso di Hamas a Gaza, governando con mano ferma e determinata.
Sinwar si è distinto per la sua linea dura nei confronti non solo di Israele, ma anche di chi all’interno di Hamas si è macchiato di corruzione o tradimento. Il suo controllo sui miliziani e la sua dedizione alla causa della resistenza lo hanno reso una figura temuta e rispettata.