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Fitto a rischio per il veto dei Socialisti. La strategia di Meloni per “salvare” il commissario italiano

Pubblicato: 18/10/2024 10:44

La posizione di Raffaele Fitto come commissario italiano nell’Ue sembra essere a rischio. A esserne consapevole la stessa Giorgia Meloni, che ne ha parlato con i suoi durante un incontro a Bruxelles. Il problema è il veto posto dai Socialisti Europei alla nomina del nostro rappresentante.

La nostra premier ha ribadito che l’elezione Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, anche senza il sostegno del Pse, rappresenti un passaggio fondamentale. “I segnali non sono buoni“, ha spiegato la leader di Fdi. “Dobbiamo essere in grado di eleggere Fitto anche senza i socialisti”. Per farlo, Giorgia sta pensando di formare una maggioranza alternativa. Una strategia che qualcuno giudica audace, ma che appare necessaria. Il rifiuto dei socialisti di sostenere la candidatura di Fitto potrebbe danneggiare l’immagine del nostro governo e compromettere l’influenza dell’Italia in Europa.

Il Rischio di Isolamento

I socialisti, rappresentati da Elly Schlein e Iratxe García Pérez, hanno già espresso la loro opposizione al “modello Albania” per la gestione dei migranti, avvertendo che la candidatura di Fitto cambierebbe il panorama politico europeo. “Se c’è lui come vicepresidente esecutivo, cambia la maggioranza politica. Non votiamo la Commissione di Ursula nel suo complesso,” hanno dichiarato i socialisti belgi.

Questo atteggiamento non solo potrebbe affossare la candidatura di Fitto, ma anche isolarci nel contesto europeo. La sinistra italiana, votando contro il commissario del proprio Paese, rischia di compromettere le opportunità di dialogo e collaborazione con i partner europei, finendo per indebolire gravemente l’Italia nel consesso continentale.

Le Conseguenze di un Voto Negativo

La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di consenso tra i gruppi politici europei. Meloni ha riconosciuto che, per confermare Fitto, sarà necessaria una larga maggioranza che includa almeno un gruppo del PSE o dei liberali. L’atteggiamento ostile dei socialisti potrebbe quindi rivelarsi controproducente non solo per il governo, ma per l’intero Paese.

Un voto contro la candidatura di Fitto finirebbe per scatenare una serie di ripercussioni negative. Non solo potrebbe ostacolare le ambizioni politiche italiane in Europa, ma anche compromettere la possibilità di ottenere risorse e supporto per affrontare le sfide economiche e sociali del nostro Paese.

Un Appello alla Responsabilità

In questo contesto, Meloni ha deciso perciò di aprire ai Patrioti europei, il gruppo sovranista guidato dal Premier ungherese Orban. E ha chiesto a Matteo Salvini di fare pressione sui suoi alleati per garantire il supporto necessario a Fitto. La situazione richiede una risposta strategica, capace di superare le divisioni interne e di affrontare il veto dei socialisti bypassandolo.

Ora la patata bollente è comunque nelle mani della sinistra italiana, che sulla questione sinora è apparsa divisa e frammentata. Schlein e i suoi sanno bene di dover riflettere attentamente sulle conseguenze delle proprie azioni. Il voto contro la candidatura di Fitto potrebbe essere visto comunque come una mossa strumentale e, probabilmente, sarebbe recepito negativamente dagli elettori, specie quelli indecisi. Soprattutto se poi, nonostante il veto socialista, Fitto dovesse essere eletto. Questo scenario è un incubo per il Pd, perché fornirebbe a Meloni e ai suoi un fortissimo strumento di propaganda politica contro la sinistra.

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