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“Modello Albania”, la soluzione italiana sui migranti ora interessa all’Europa

Pubblicato: 18/10/2024 11:52

Si è molto discusso sull’apertura dei centri migranti in Albania voluta dal governo di Giorgia Meloni. Non sono mancate le critiche, soprattuto da parte della sinistra italiana. Ma ora sembra che le cose stiano cambiando, e che molti Paesi europei guardino con favore all’iniziativa. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente definito l’idea italiana come “innovativa“.

L’Ue sta cercando nuove soluzioni per gestire l’immigrazione. Durante il Consiglio Europeo di questi giorni, il tema dei centri in Albania ha sollevato interesse tra i vari Stati membri, e molti guardano al modello italiano come a un potenziale esempio da seguire. Solo la Spagna ha alzato la mano per opporsi, mentre Francia, Irlanda e Lussemburgo preferiscono attendere e osservare come evolve la situazione prima di decidere il da farsi.

La Nuova Frontiera della Gestione Migratoria

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha intrapreso un percorso di misure più rigide per il controllo dei flussi migratori. Ci sono stati accordi controversi con Paesi come Turchia e Libia, ma l’apertura di centri per migranti al di fuori del territorio europeo rappresenterebbe un cambiamento significativo nella gestione dell’immigrazione, spostando il baricentro delle responsabilità. Dopo l’approvazione della riforma del “regolamento di Dublino”, che ha inasprito le norme sull’accoglienza, gli Stati membri hanno iniziato a pensare a centri esterni come una soluzione possibile per affrontare il problema dei rimpatri.

Rimpatri, le Critiche alle Politiche Attuali

Il nuovo piano di gestione dell’immigrazione, sebbene approvato, ha suscitato critiche tra i Paesi membri. Molti ritengono che le misure previste non porteranno a un effettivo aumento dei rimpatri, e che non esistano strategie sufficienti per limitare le entrate di migranti in Europa.

Un gruppo di 15 Stati ha già richiesto di valutare la creazione di centri all’estero, con la speranza che questi possano contribuire a una gestione più efficiente delle richieste di asilo, che spesso vengono respinte a causa della provenienza da Paesi considerati “sicuri”.

Una Richiesta di Cambiamento

Recentemente, 17 stati membri hanno inviato una lettera all’Ue chiedendo un “cambio di paradigma” nelle politiche migratorie, con un focus particolare sul problema dei rimpatri. In un contesto in cui diversi Paesi hanno adottato misure restrittive, il tema dell’immigrazione si conferma cruciale. La Germania, ad esempio, ha intensificato i controlli alle frontiere dopo l’attentato di Solingen. Nel frattempo, la Polonia ha sospeso temporaneamente la possibilità di presentare domande d’asilo per coloro che entrano nel Paese dalla Bielorussia.

Germania

Le Prospettive Future

La von der Leyen ha aperto alla possibilità di approfondire il sistema dei centri in Albania come metodo per combattere l’immigrazione illegale. “Con l’inizio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania, potremo avere delle lezioni dall’applicazione pratica“. Anche se non tutti sono d’accordo. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, si è opposto alla creazione di centri all’estero, mentre il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, ha espresso scetticismo riguardo a questi accordi, sottolineando la necessità di percorsi legali per l’immigrazione.

l modello dei centri in Albania ha qundi provocato un dibattito tra i Paesi dell’Ue. Mentre alcuni vedono questa soluzione come un modo per gestire in modo più efficace i flussi migratori, altri rimangono scettici. Resta da vedere se Bruxelles riuscirà a trovare un accordo che soddisfi le esigenze di tutti i membri coinvolti.

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