
David Parenzo ha passato un brutto quarto d’ora durante la puntata del 16 ottobre de “L’aria che tira”, il suo programma che va in onda su La7. Il giornalista ha infatti come ospiti della trasmissione Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano e Giovanni Toti, fresco di dimissioni da governatore della Liguria dopo lo scandalo che lo ha coinvolto. “David, io ti devo confessare che da un’ora che sono molto imbarazzato – esordisce lo scrittore milanese – sono molto imbarazzato a sentirmi fare la morale su tutte le questioni da uno che ha patteggiato una pena a due anni e un mese per corruzione“. In studio cala subito il gelo. Toti sorride, Parenzo allora corre ai ripari: “La pena di morte non esiste ancora”, prova a ironizzare. Il giornalista però rincara la dose: “Io però non mi faccio fare la lezione da uno che ha appena patteggiato, che ha ammesso in qualche modo la corruzione – spiega – il patteggiamento per un reato così grave come la corruzione, corruzione per esercizio della funzione, dovrebbe studiare Toti, o meglio, ha studiato e lo sa bene”. Toti allora di difende.
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L’ex governatore fa notare sarcasticamente: “Guardi c’ho passato l’estate, Barbacetto, a studiare”. La polemica tra i due monta, con Parenzo che prova a gestire. Le schermaglie poi continuano fino al clamoroso epilogo. Barbacetto riprende la parola e attacca: “È inaccettabile star qui a farsi fare la morale da questo personaggio”, dice polemicamente. Poi poi il colpo di scena: “Scusatemi: io me ne vado, non voglio far parte di questo teatrino“. Parenzo tenta di richiamare il collega, invano: “Mi dispiace che tu te ne vada ma non c’è nessuna santificazione, Toti ha pagato, ha fatto un patteggiamento…”. L’ex governatore allora chiosa: “Lo confessavo anche nelle mani di Barbercetto – spiega – potevo dire che ho messo la mia funzione a disposizione di tantissime imprese, sia che ci hanno finanziato o non ci hanno finanziato”. Parenzo allora volta pagina, ma prima si fa scappare una clamorosa battuta: “Possiamo anche introdurre la pena di morte, se vogliamo…”.