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Processo Open Arms, l’arringa di Giulia Bongiorno: “Chiedo l’assoluzione di Salvini perché il fatto non sussiste”

Pubblicato: 18/10/2024 14:37
Open Arms arringa Bongiorno

Processo Open Arms. Venerdì 18 ottobre è il giorno della difesa di Matteo Salvini. Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo va in scena l’arringa dell’avvocato difensore del leader della Lega,  Giulia Bongiorno. In contemporanea si tiene la manifestazione del Carroccio in piazza Castelnuovo, davanti al teatro Politeama. L’ex ministro dell’Interno, oggi vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è imputato di sequestro di persona per aver tenuto bloccati 147 migranti sulla nave ong Open Arms nell’agosto del 2019. Ma la Bongiorno ne chiede l’assoluzione.
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L’arringa di Giulia Bongiorno al processo Open Arms

Si contesta al ministro Salvini il reato di sequestro di persone per avere tenuto dei migranti a bordo, dal 14 al 19 agosto 2019, al contempo si considera legittimo che Open Arms abbia tenuto a bordo gli stessi migranti dal primo al 14 agosto. – comincia così l’arringa difensiva di Giulia Bongiorno – Quando era evidente a tutti, persino a Malta, che Open Arms aveva il dovere di andare in Spagna. Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera”.

“C’era un varco sempre aperto dalla Guardia Costiera. – prosegue la Bongiorno – Un varco dei diritti umani. Bastava dichiarare di soffrire di insonnia e di stress e si scendeva dalla nave. E poi la Spagna aveva offerto un porto sicuro in Spagna, e la Ong non è andata. Perché non fecero sbarcare i migranti? Il 20 agosto si sente Open Arms festeggiare in un video. Si sente una voce dire che erano felici non per lo sbarco, ma perché ‘è caduto Salvini’. Questo commento lo fa Oscar Camps”.

Non fecero un’operazione di soccorso, ma una consegna concordata. E poi le barche dei migranti non erano fuori controllo, non avevano alcuno squarcio. Insomma, non c’era alcuna situazione di stress. Conte ritenne di scrivere di suo pugno il 14 agosto a Salvini: in quella lettera escludeva categoricamente di voler fare sbarcare i migranti. Ma solo i presunti minori”.

“Salvini è stato sbeffeggiato”

Salvini è stato sbeffeggiato dicendo che difendeva i confini. Ma l’esigenza di tutelare gli Stati non è inventata. L’errore di fondo dell’accusa è di considerare gli interessi dei migranti e di ritenere le esigenze di sicurezza estranee al processo di accoglienza. Esistono anche gli interessi dello Stato. Qualcuno disse di avere un disagio, uno stress, persino la stipsi. E fu fatto sbarcare con un accompagnatore. Nessuno era sotto sequestro”.

Nell’agosto 2019 il ministro Matteo Salvini non stava combattendo una battaglia contro i migranti, che sono stati tutelati, assistiti, la Guardia costiera è stata in ginocchio. Non esiste il diritto di bighellonare, il diritto di non rispondere agli Stati, il diritto di scegliere come e quando, dove sbarcare. I confini non sono strumenti di discriminazione, ma lo scudo della pace, altrimenti un paese piomberebbe nel caos, nella violenza. Chiedo l’assoluzione di Salvini perché il fatto non sussiste”, conclude Giulia Bongiorno.

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