
“Non esistono ostacoli se agiamo con fiducia e rispetto, perché avremo sempre la nostra compagna di viaggio: la forza di volontà, che ci spinge a non arrenderci mai e a ricordarci quanto vale la nostra vita.” Con queste parole, Vanessa Villani annuncia su Facebook di essere diventata agente della polizia Provinciale di Frosinone.
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La sua è una storia di coraggio e rinascita, iniziata dieci anni fa con un evento tragico che l’ha segnata profondamente. Nel marzo del 2013, Vanessa, oggi 41enne, venne trovata dalla madre in uno stato di incoscienza, coperta di sangue, nella casa che condivideva con il compagno a Ferentino. Accanto a lei c’era il figlio di tre anni, in lacrime. La donna era stata brutalmente aggredita e finì in coma per oltre un mese.
Inizialmente, si pensò a una rapina finita male, ma con il tempo le indagini si concentrarono sul compagno. Al risveglio dal coma, Vanessa riuscì a ricostruire l’accaduto, permettendo l’arresto del suo aggressore. La sua vicenda colpì profondamente l’opinione pubblica e Vanessa fu spesso ospite in programmi televisivi, dove veniva chiamata “la ragazza dal fazzoletto rosso” poiché copriva con un fazzoletto le ferite alla testa.
Dopo anni di riabilitazione e un lungo percorso di guarigione fisica e mentale, Vanessa ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, entrando nelle forze dell’ordine. La sua storia è stata accolta con ammirazione e tanti messaggi di supporto sui social: “Sei un esempio da seguire”, scrivono le amiche.