Milano si è svegliata con l’eco di una terribile vicenda di abusi sessuali avvenuti in uno dei punti nevralgici della movida cittadina. Una giovane di origine colombiana, residente in città, è stata vittima di un’aggressione all’uscita di una delle discoteche più frequentate della città, il Tocqueville. Tutto ha inizio con una domanda: «Ti serve uno strappo a casa?». La ragazza, 20 anni, aveva appena conosciuto un giovane in discoteca. Ignara delle sue vere intenzioni, accetta l’invito a salire in macchina per farsi accompagnare a casa. Ma quella che sembrava un’offerta gentile si è rivelata una trappola. Dopo pochi metri dall’uscita del Tocqueville, l’auto si ferma e lì, proprio all’interno del veicolo, avvengono gli abusi.
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La terribile ricostruzione
Sono le 5,30 del mattino. La ragazza, in stato di shock e sola per strada, viene notata da una passante nei pressi dell’incrocio tra via d’Azeglio e via de Tocqueville, a due passi da corso Como. La donna, preoccupata per la giovane, chiama subito il 112. Sul posto arrivano le volanti della polizia e un’ambulanza del 118. La vittima racconta agli agenti quanto appena accaduto: l’incontro con il ragazzo, il passaggio offerto e infine l’aggressione subita all’interno dell’auto. La giovane viene trasportata in codice verde al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, dove i medici effettuano i primi accertamenti. Intanto, le forze dell’ordine avviano le indagini per identificare il presunto aggressore. Si cercano indizi utili dalle telecamere di videosorveglianza della zona che potrebbero aver ripreso l’aggressore o il veicolo utilizzato per la violenza. I risultati delle analisi mediche e delle riprese video saranno cruciali per fare luce sull’accaduto e consegnare alla giustizia il responsabile di questo gravissimo episodio, che ha scosso la comunità milanese.
