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La ministra Roccella: «Medici devono denunciare maternità surrogata». La replica: «No, il nostro dovere è curare»

Pubblicato: 21/10/2024 19:47

“La ministra della famiglia, Eugenia Roccella, ha suscitato una nuova ondata di polemiche, questa volta da parte dell’ambito medico, affermando che ‘i medici, in qualità di pubblici ufficiali, devono segnalare i casi di gestazione per altri’. Filippo Anelli, presidente della categoria medica, ha prontamente risposto: ‘Il nostro compito è fornire cure, non effettuare denuncie’. Recentemente, il governo ha approvato una legge che trasforma la pratica del ‘uterò in affitto’ – già vietata in Italia – in un reato perseguibile anche per gli italiani che ricorrono a tali pratiche in paesi dove esse sono legali.
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Intervenendo a Tagadà su La7, Roccella ha dichiarato: ‘Un pubblico ufficiale, incluso il medico, ha l’obbligo di segnalare i casi sospetti riguardanti la violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. Successivamente, seguiranno le dovute valutazioni’. Ha anche auspicato che l’applicazione della nuova legislazione eserciti un effetto dissuasivo, sottolineando che in Italia esiste una procedura che tutela i minori e consente al partner del genitore biologico di ottenere il riconoscimento legale.

In risposta, Filippo Anelli ha ribadito che ‘il medico è tenuto a garantire la salute dei pazienti’. Ha messo in evidenza che l’articolo 365 del Codice penale esonera i medici dall’obbligo di denuncia quando il referto potrebbe esporre il paziente a un procedimento penale. Di conseguenza, sebbene non sia corretto ostacolare la giustizia, è fondamentale che i medici mantengano una relazione di fiducia con i loro pazienti e non compromettano la loro salute.”

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