Sono stati accolti in udienza davanti al gip i tre ragazzini che hanno denunciato di aver subito abusi sessuali e “porno-ricatti” da un aiuto capo scout di 19 anni mentre si trovavano nei locali della loro parrocchia, a Terracina, in provincia di Latina. Con loro, per supportarli, una psicologa. Il diciannovenne, arrestato la scorsa estate, ora si trova agli arresti domiciliari, accusato di pornografia minorile e violenza sessuale. A denunciarlo, invece, tre minorenni: un quattordicenne, un sedicenne e un bambino di appena 10 anni.
Violentati da un capo scout a Terracina: cosa è successo
I primi a denunciare il diciannovenne sono stati i due adolescenti che hanno raccontato di aver ricevuto su Instagram delle richieste di foto intime dal profilo di una loro coetanea. Dietro a questa ragazzina, però, si nascondeva il diciannovenne. Dopo aver avuto delle conversazioni, il ragazzo sarebbe riuscito a farsi inviare, fra l’ottobre del 2023 e il giugno del 2024 tramite il profilo falso, foto e video intimi e avrebbe minacciato di pubblicarli nelle chat di gruppo. Qualche giorno dopo si sarebbe presentato dai due minacciandoli, dicendo che conosceva la ragazzina del profilo social (che, in realtà, non esisteva) e che l’avrebbe convinta a non pubblicare foto e video in cambio di 100 euro. I ragazzi hanno rivelato l’accaduto ai genitori ed è stata sporta denuncia.
La denuncia del bimbo di 10 anni
A carico del diciannovenne, in seguito, è arrivata un’altra denuncia da parte dei genitori di un bambino di 10 anni che raccontava di essere stato bloccato e aver subito abusi da parte sua.Il piccolo appartiene ad un gruppo di “lupetti”, di età compresa fra gli otto e gli undici anni. Lo avrebbe avvicinato durante le attività, mentre si trovavano nei locali della parrocchia, portandolo in alcune zone più isolate.
L’udienza e le testimonianze dei minorenni
Come riportato dal quotidiano la Repubblica, i giovani e le loro famiglie si sono presentati in udienza oggi insieme alla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni. Ad assistere i ragazzini e i familiari in aula l’avvocato Pasquale Lattari. “I verbali con i racconti dei ragazzini sono stati mandati al pm che lo unirà a quanto raccolto e ai risultati degli accertamenti della Polizia Postale sul cellulare e tablet del diciannovenne- ha dichiarato l’avvocato Lattari – Ora aspettiamo la fine delle indagini”.