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Edoardo Bennato contro la sinistra: “Come quel Ghali…” E scoppia la polemica

Pubblicato: 22/10/2024 11:30
Edoardo Bennato

Una stoccata tira l’altra. Edoardo Bennato rilascia una lunga intervista a La Stampa senza peli sulla lingua. Ripercorre la sua straordinaria carriera e butta un occhio sul presente. Non mancano le polemiche, innescate soprattutto da alcune sue affermazioni, soprattutto rivolte alla sinistra. Dice infatti: “Io la patente per fare questo mestiere l’ho avuta dalla sinistra a Civitanova Marche”. Era il ’73 quando “uscì il mio album e pensavo di avercela fatta”. Ma dopo due settimane “mi chiama il direttore della Ricordi e dice: ‘Nessuno lo compra perché la regola fondamentale di questo mestiere è la promozione. Quelli della Rai hanno detto che la tua voce è sgraziata, sgradevole. Il contratto è sciolto””. A quel punto, “mi giocai l’ultima carta. Andai a Londra. Con chitarra, armonica, kazoo, tutto da solo feci dei pezzi punk. Tornai e mi piazzai di fronte alla Rai a cantare, da lì passavano gli addetti ai lavori. Mi presentarono al direttore di Ciao 2001 che allora era il vangelo delle nuove generazioni. E lui mi mandò al Festival di Civitanova Marche. Lotta continua, Avanguardia operaia: c’era tutta l’intellighenzia di sinistra. E da lì mi iscrissero a tutti i festival e raduni collettivi della sinistra. Loro sono stati in grado di farmi diventare una leggenda“. Ma…
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Continua Edoardo Bennato il suo racconto: “Il capo della Ricordi mi chiese ‘Come hai fatto?’. E io: ‘Semplice: mi sono fatto raccomandare dalla sinistra‘”. E da questa frase si è innescata la prima polemica intorno all’intervista di Bennato. Intensificata da quanto dichiarato nelle righe successive, quando fa riferimento ad alcuni cantanti d’oggi: “L’importante è dire quello che pensi nelle canzoni e non fare comizi, come quel Ghali, che peraltro è già meno peggio di tanti altri che fanno canzoni senza senso, almeno per me”, dice senza mezzi termini arrivando ad attaccare “una certa fazione politica” che “utilizza questi personaggi“. Bennato però non vuole essere definito un artista di destra: “Io non mi sento niente, io sono un privilegiato”.

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