La pressione fortissima esercitata su Alessandro Giuli alla fine ha dato i suoi frutti: Francesco Spano si è dimesso da capo di gabinetto del ministero della Cultura. Il neo ministro, che ha sostituito Gennaro Sangiuliano dopo lo scandalo Boccia, il 14 ottobre scorso ha nominato il suo fedelissimo Francesco Spano come capo di gabinetto al ministero della Cultura. Spano, ex segretario generale del Museo Maxxi quando Giuli ne era direttore, è accusato però di aver assunto al Maxxi fra i collaboratori retribuiti suo marito, l’avvocato Marco Carnabuci.
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La lettera di dimissioni di Francesco Spano
“Egregio Signor Ministro, con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi. – si legge nella lettera inviata da Spano a Giuli – Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione. Con osservanza, Francesco Spano”. Intanto il ministro Giuli fa sapere in una nota di “accettare con grande rammarico” le sue dimissioni.
A far scoppiare la bomba era stata la trasmissione di Rai3, Report, che domenica prossima trasmetterà un servizio su quello che è stato già definito un “nuovo caso Boccia, ma al maschile”. Secondo quanto rivelato dal conduttore Sigfrido Ranucci, a essere coinvolti in questa torbida vicenda ci sarebbero anche “alte cariche di Fratelli d’Italia”.
Tutti i particolari di questa torbida vicenda
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano Repubblica, dunque, Francesco Spano, da segretario generale del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, confermato dal neo-presidente Giuli nell’autunno del 2022, ha assunto suo marito, l’avvocato Marco Carnabuci. Un legale che figura tra gli esperti di Federculture e già titolare di un lungo contratto al Maxxi (dal 2018 al 2021) come responsabile dei dati personali, quando a presiederlo c’era Giovanna Melandri. Ma Spano a quei tempi non c’era. Quindi non si può accusarlo di aver favorito prima Carnabuci, sposato civilmente soltanto qualche mese fa.
Nel marzo del 2023, invece, sotto la presidenza Giuli, Carnabuci è stato nuovamente reclutato dal museo come consulente specialistico per la predisposizione del MOG (modello organizzazione di gestione) a 14mila euro trimestrali. Il sospetto è che l’attuale ministro della Cultura conoscesse la natura dei rapporti che intercorrevano fra il suo segretario generale e il compagno. E lo avrebbe dunque coperto. “Si tratta di un caso simile, per modalità operative, al caso Boccia”, attacca ancora Ranucci.