
L’ex tennista russo Yevgeny Kafelnikov, già numero uno del mondo, ha recentemente fatto dichiarazioni sorprendenti su Jannik Sinner, declassandolo a “colpitore seriale”, pur riconoscendogli un livello di gioco elevato. Kafelnikov ha paragonato Sinner a due tennisti della sua epoca, lo slovacco Dominik Hrbaty e lo svedese Thomas Johansson, due nomi che, secondo molti, non possono essere messi sullo stesso piano del campione azzurro.
Il confronto con Hrbaty e Johansson
Kafelnikov, attualmente 50enne e in passato leader della classifica ATP per sei settimane, ha sottolineato che, nonostante Sinner abbia da poco raggiunto le 20 settimane in vetta, il suo gioco lo definisce come “unidimensionale”. Il russo ha detto: “Sinner è unidimensionale. È stupidamente progettato per colpire. Questa è una versione modernizzata di Hrbaty e Johansson”. Il riferimento è a Hrbaty, che non ha mai vinto uno Slam e ha raggiunto al massimo il numero 12 del ranking, e a Johansson, vincitore di un Australian Open e con un miglior ranking al settimo posto.
Sinner paragonato a Djokovic
Nella sua critica, Kafelnikov ha usato Novak Djokovic come metro di paragone, lodando il serbo per la sua versatilità: “Djokovic ha tanto nel suo arsenale, può giocare sia in attacco che in difesa”, ha spiegato. Al contrario, ha descritto Sinner come un giocatore privo di quella varietà strategica necessaria per competere a lungo termine con i migliori: “Sinner è unidimensionale”, ha ribadito.
Un giudizio molto diverso è stato invece riservato allo spagnolo Carlos Alcaraz, considerato da Kafelnikov al livello dei cosiddetti Big Three – Djokovic, Nadal e Federer. “Penso che in termini di potenzialità e di talento, Alcaraz non sia inferiore ai Big Three”, ha dichiarato l’ex campione russo. Ma per Sinner, Kafelnikov ha lasciato intendere che c’è ancora molta strada da fare prima di poter essere inserito in quel club esclusivo.
Polemiche dopo le affermazioni di Kafelnikov
Le affermazioni di Kafelnikov hanno suscitato diverse reazioni, soprattutto tra gli appassionati italiani, che vedono in Sinner un giocatore in crescita, capace di migliorare anche nella varietà del suo gioco. Del resto per Sinner non sarebbe stato possibile ottenere i risultati clamorosi di quest’anno (sette tornei vinti, di cui due del Grande Slam e tre ATP 1000, arrivando all’attuale vantaggio abissale di oltre 4000 punti sul secondo in classifica) semplicemente randellando la pallina da fondo campo. Ne sa qualcosa lo stesso Djokovic, che ci ha perso gli ultimi quattro incontri, così come Alcaraz, Medvedev e tutti gli altri che inseguono Sinner.
Il bolzanino – pur già fortissimo – continua a progredire a vista d’occhio, né potrebbe andare diversamente, alla luce di quanto lavora ogni giorno per essere migliore del giorno prima: “È proprio adesso che uno deve continuare a lavorare e migliorare – ha spiegato Sinner recentemente – perché ci sono tutti gli altri che ti vogliono inseguire. Giocherò altri 15 anni, speriamo che il fisico tenga”.