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Ucciso e fatto a pezzi solo perché voleva lo stipendio: “Chiesto ergastolo per i due assassini”

Pubblicato: 24/10/2024 16:44

Il pubblico ministero Daniela Pischetola ha chiesto la condanna all’ergastolo per Mohamed Alì Abdelghani Alì, detto Tito, e Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto Bob, in carcere dalla scorsa estate per l’omicidio di Mahmoud Abdallah. L’egiziano di 19 anni era stato trovato senza testa e mani la scorsa estate al largo di Santa Margherita Ligure. Oltre alla pena massima, la pm ha chiesto anche l’isolamento diurno per 18 mesi. La sentenza della Corte d’assise presieduta da Massimo Cusatti dovrebbe essere il 7 novembre.
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Il giovane lavorava come dipendente nella barberia di Sestri Ponente, Genova, gestita dai due imputati, ed era stato sottoposto a condizioni di sfruttamento lavorativo e mancati pagamenti. Mahmoud aveva deciso di denunciare la situazione e aveva comunicato la sua intenzione di cambiare lavoro.

Questo avrebbe scatenato la furia dei due uomini, che lo hanno attirato con l’inganno promettendogli una liquidazione. Il 23 luglio, dopo una serie di telefonate, lo hanno condotto in un appartamento dormitorio, dove lo hanno brutalmente ucciso e fatto a pezzi, utilizzando una mannaia comprata poco prima. Il corpo di Mahmoud, mutilato della testa e delle mani per impedirne l’identificazione, è stato poi trasportato in un trolley e abbandonato al largo di Santa Margherita Ligure.

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