
C’è l’urgenza di fare chiarezza sui bonus edilizi. Quali scadranno a fine anno? Quali si potranno sfruttare nel 2025? E a quali condizioni? La mannaia del Governo sui bonus ha fatto preoccupare, e non poco, quanti sono alle prese con i lavori di ristrutturazione o hanno in mente di farne alcuni. Partiamo col dire cosa si può ancora sfruttare entro il 2024, avvalendoci della guida pubblicata da Altroconsumo.
Nel caso dei condomini e degli edifici plurifamiliari composti da 2 a 4 unità immobiliari il Superbonus al 70% spetta per i lavori svolti fino al 31 dicembre 2024. A partire dal 1° gennaio 2025 il superbonus scende al 65% solo per chi entro il 15 ottobre 2024:
– ha presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
– ha adottato la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) se gli interventi sono effettuati dai condomini;
– ha presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
In pratica chi volesse iniziare i lavori utilizzando il superbonus al 65% nel 2025 può farlo solo se ha già presentato la documentazione che abbiamo appena elencato, per tutti gli altri il superbonus non esiste più.
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Capitolo Sismabonus. Quanto alle scadenze per gli interventi di messa in sicurezza contro gli eventi sismici, percentuali e condizioni variano a seconda del bonus scelto. Spiega Altroconsumo: “Per gliinterventi edilizi in Comuni terremotati dal 2009 in poi (e a prescindere dal tipo di edificio ristrutturato), il Supersismabonus al 110% è concesso fino a tutto il 2025 mentre il supersismabonus che non riguarda questi territori rimane al 70% solo fino a fine 2024, nel 2025 scende al 65% con gli stessi vincoli appena visti per il superbonus”. Le detrazioni, che scadono il 31 dicembre 2024, variano a seconda che l’intervento sia:
– di messa in sicurezza statica senza salti di classe di rischio la detrazione è del 50%;
– su un singolo immobile e permetta il passaggio ad una classe di rischio inferiore: la detrazione è del 70% che diventa dell’80% se il salto è di due classi;
– condominiale e permetta il passaggio ad una classe di rischio inferiore: la detrazione è del 75% che diventa dell’85% se il salto è di due classi;
– condominiale e finalizzato anche alla riqualificazione energetica dell’edificio: la detrazione è dell’80% se permette il passaggio a una classe di rischio inferiore e dell’85% se il salto è di due classi.

Tra i bonus edilizi che andranno in pensione il 31 dicembre 2024 ci sarà anche l’Ecobonus, “non solo nella sua versione maggiorata al 65% ma anche in quella base del 50%”. Da gennaio 2025, infatti, l’ecobonus scenderà al 36% di detrazione in 10 anni, su una spesa massima di 96 mila euro a immobile. Nel 2026 e nel 2027 la percentuale di detrazione scende al 30%”. Ma è bene precisare che, qualora l’ecobonus sia relativo a interventi svolti sull’abitazione principale la percentuale di detrazione per il 2025 sale al 50% mentre nel 2026 e 2027 sale al 36%. Discorso a parte merita il cosiddetto “Bonus ristrutturazione“, quello legato alle ristrutturazioni edilizie straordinarie per le case unifamiliari e ordinarie o straordinarie per i condomini che, facendo parte del nostro ordinamento, non ha una scadenza. Questa agevolazione prevede una detrazione standard del 36% su una spesa massima di 48 mila euro ma – attualmente, e fino a fine 2024 – è in vigore una detrazione maggiorata al 50% su una spesa massima di 96 mila euro. Per le ristrutturazioni svolte nel 2025 la percentuale di detrazione sarà del 36%, a partire dal 2026 e fino al 2033 invece la detrazione sarà del 30%.

Vediamo poi gli ultimi tre bonus edilizi. Quanto al “bonus mobili” (detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili ristrutturati), la scadenza è fissata per la fine del 2025. Il “Bonus barriere architettoniche“, invece, che permette il recupero del 75% della spesa, resterà in vigore fino a tutto il 2025, ma sarà “limitato agli effettuati su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici”. Infine, Altroconsumo ricorda il “Bonus verde“, l’agevolazione del 36% riconosciuta per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, immobili, pertinenze e recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi più coperture a verde di giardini pensili: anche questo bonus edilizio dobbiamo salutarlo, perché la scadenza è fissata per il 31 dicembre 2024.