
Ovviamente non parliamo dei piselli della genetica di Mendel, ma dello strano destino di questo governo per la prima volta gestito da una donna. Di fatto le uniche crisi, che hanno messo in ambasce la maggioranza, e la presidenza del consiglio, sono sorte non per merito o forza delle opposizioni ma per problematiche che hanno un comune denominatore, il pisello e la sua cecità. Ovviamente non parliamo di legumi, ma della scarsa oculatezza di uomini, che ragionano con parti non alte, e dotate di tessuti più cavernosi che neuronali.
In origine ci fu il caso Giambruno, che ostentava pacchi degni di Amadeus, poi l’improvvisa ed inspiegata rescissione, quasi fosse un contratto, della relazione tra Arianna Meloni ed il ministro Lollobrigida, a seguire, pochi giorni, il caso Boccia, degno di un format innovativo tra Grande Fratello e Temptation Island, ora il caso Giuli/Spano. Il denominatore è lo stesso, sempre. Ma la Premier non potrebbe fare un gabinetto, compresi capi staff e segreterie, di sole donne? perché sta malattia del legume sta diventando insostenibile.
Il caso Spano ex segretario generale del Maxi, che ha preso il posto del consigliere parlamentare Giglioli, cacciato con ignominia a pochi giorni dall’insediamento di Giuli al ministero della Cultura, ha però una variante. Spano viene subito tacciato ed ingiuriato, da parte di gruppi omofobi, non distanti dal partito della Premier, di omosessualità. La vicenda ci fa venire in mente “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, con uno splendido Luigi Lo Cascio che interpreta Aldo Braibanti, un intellettuale imputato negli anni ’60 di plagio, ma di fatto accusato per omosessualità.
La colpa di Spano è la stessa, e un omosessuale, un pederasta si diceva una volta, addirittura sposato con un uomo, cose dell’altro mondo per la cultura di destra. Ma il ministro Giuli, che l’ha scelto, lo conosceva bene, ci ha lavorato a stretto gomito al Maxxi, perché lo ha scelto? Confidava in una maturazione repentina della sua area politica? Sembra di assistere ad una riedizione di Fantasia, con Topolino apprendista stregone. Questa vicenda ha il sapore della Nemesi, solo a sinistra possono assumere pederasti, che Ennio Fantastichini in Saturno contro chiamava in altro modo. Il termine pederasta in antichità significava accompagnarsi con un ragazzo, come nelle falangi macedoni, o in altri gruppi virili, fondamentalmente frequentati dal sesso maschile, di cui la destra è piena più della sinistra. Alla fine il fattore politico dominante di queste crisi è la sessualità, più o meno congrua e matura. Forse ad una certa area politica sarebbe utile un po di formazione psicoanalitica, magari da uno psicanalista di destra, se ne trovano uno, magari non incline a certe tendenze.