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Manovra, stipendi in bilico: chi guadagna e chi perde

Pubblicato: 25/10/2024 18:33

La manovra di Bilancio attualmente in discussione rimodella le buste paga degli italiani, con un effetto che potrebbe farsi sentire già dal 2025. La revisione riguarda il taglio del cuneo fiscale, ovvero ciò che resta nelle tasche dei lavoratori una volta sottratte tasse e contributi. Secondo Altroconsumo, però, questo aggiustamento potrebbe portare a perdite nette per alcuni lavoratori, specialmente tra chi ha redditi più bassi. «Bisogna aprire gli occhi su cosa significhi realmente questa manovra per gli stipendi», avverte Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, sottolineando che i redditi più bassi rischiano di subire un taglio effettivo a causa della diversa struttura di calcolo delle nuove detrazioni.
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Cambiano gli importi in busta paga

Il nuovo bonus in busta paga si calcola in base alla fascia di reddito. Per i redditi fino a 20.000 euro annui, il contributo varia da un 7,1% per chi guadagna fino a 8.500 euro, scendendo progressivamente al 5,3% per la fascia 8.500-15.000 e al 4,8% per chi si trova tra i 15.000 e i 20.000 euro. Sopra i 20.000 euro, l’agevolazione si trasforma in una detrazione d’imposta di 1.000 euro, fino a ridursi a zero per i redditi superiori ai 40.000 euro. Ma il vero nodo è il cambiamento della base imponibile: ciò che fino al 2024 si detraeva dai contributi previdenziali ora si calcola sul reddito imponibile, con effetti negativi per alcuni.

Il nodo del reddito imponibile

Attualmente, chi guadagna fino a 35.000 euro beneficia di un taglio sui contributi: il 3,49% invece del 9,49% ordinario per chi ha un reddito lordo fino a 35.000 euro e il 2,49% per chi non supera i 25.000 euro. Ma con la nuova manovra, queste riduzioni scompariranno nel 2025. Per esempio, un lavoratore con 16.573 euro di reddito imponibile oggi versa un 3,49% di contributi e vede un netto fiscale di 16.160 euro. Nel 2025, però, senza il taglio, lo stesso reddito lordo risulterà un netto inferiore, pari a 15.000 euro. In altre parole, la busta paga di chi guadagna meno potrebbe ridursi in modo significativo.

Chi guadagna davvero

Chi possiede un reddito di circa 2.000 euro netti al mese, senza aver beneficiato dei tagli sui contributi, ottiene un guadagno effettivo. In questo caso, chi già nel 2024 possedeva un reddito tra i 35.001 e i 40.000 euro troverà in busta paga un vantaggio stabile anche nel 2025, poiché il calcolo rimane lo stesso.

Altroconsumo: “Rischio per i redditi più bassi”

Secondo Altroconsumo, però, «i redditi più bassi subiranno un impatto negativo e questo avrà effetti anche sui risparmi», rileva Cavallo, aggiungendo che il cambiamento rischia di non sostenere chi ha più bisogno in un momento in cui il costo della vita preoccupa sempre più famiglie. L’appello di Altroconsumo va quindi al Parlamento, con la speranza di «correttivi che possano garantire un vero supporto alle fasce più deboli».

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