
Nella notte tra il 1° e il 2 ottobre, una serie di raid aerei israeliani ha colpito obiettivi militari in Iran, provocando forti esplosioni avvertite a Teheran e nei suoi dintorni. L’operazione, definita “a più livelli” dall’esercito israeliano, ha visto una seconda ondata di attacchi nelle prime ore del mattino. Secondo quanto riportato dai media internazionali, le forze di difesa israeliane (IDF) hanno preso di mira siti strategici legati alla produzione di missili e difese aeree iraniane, in risposta al lancio di missili iraniani contro Israele del 1° ottobre.
Prime ore del mattino: escalation e comunicati ufficiali
Le esplosioni sono iniziate intorno all’una di notte, quando i residenti di Teheran hanno segnalato almeno cinque deflagrazioni, con scie luminose che illuminavano il cielo della capitale iraniana. In un comunicato diffuso dall’IDF, si legge che “gli attacchi mirati su obiettivi militari in Iran” rappresentano una risposta ai recenti attacchi missilistici contro Israele. Le forze israeliane, si precisa, sono “pronte a ogni evenienza” e l’Iran è avvisato: “In caso di escalation, pagherà un prezzo elevato”.
Poco dopo l’inizio delle operazioni, Damasco è stata coinvolta nelle tensioni. Media siriani riferiscono di esplosioni nella zona della capitale e di un’immediata attivazione della difesa antiaerea per contrastare un presunto attacco israeliano. Il regime siriano ha dichiarato che diversi missili israeliani sono stati intercettati, anche se l’entità dei danni rimane incerta.
Reazioni e strategie: Iran pronto a rispondere
Mentre i raid si susseguivano, le autorità iraniane hanno chiuso lo spazio aereo e bloccato i voli verso l’Iraq. L’agenzia di stampa Tasnim, vicina alla Guardia Rivoluzionaria, ha minimizzato l’efficacia degli attacchi israeliani, definendo “limitati” i danni alle basi militari di Teheran. Fonti governative iraniane, tuttavia, sottolineano la prontezza di una “risposta proporzionale” e avvertono che ogni ulteriore azione di Israele porterà a gravi ripercussioni nella regione.
Coinvolgimento USA e preoccupazione internazionale
Dagli Stati Uniti giungono dichiarazioni di appoggio: la Casa Bianca ha confermato di essere stata informata in anticipo da Israele. Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati aggiornati in tempo reale sull’andamento delle operazioni. La Casa Bianca ha chiarito che gli attacchi di Israele contro l’Iran sono visti come autodifesa, mentre il New York Times avverte del rischio di un’escalation verso una guerra totale tra le due potenze.
Verso una guerra totale?
Le tensioni restano alte, con Israele che si dichiara pronto a proseguire i raid contro l’Iran e l’Iran che non esclude una reazione proporzionata. In attesa di sviluppi, la comunità internazionale osserva preoccupata un conflitto che potrebbe sfuggire di mano, portando a un’ulteriore destabilizzazione del Medio Oriente.