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Chiara morta a 18 anni investita da moto e auto sulle strisce: “Cosa è successo”

Pubblicato: 27/10/2024 14:22

Catania, 7 novembre 2023 – La tragedia che ha coinvolto Chiara Adorno, studentessa di 18 anni, continua a far parlare di sé a quasi un anno di distanza. La giovane fu investita mentre attraversava sulle strisce pedonali in un tratto della Circonvallazione di Catania, non lontano dal Policlinico, e morì sul colpo. Ora, la Procura del capoluogo etneo ipotizza che l’automobilista coinvolto fosse distratto da alcuni messaggi su WhatsApp durante la guida, portando avanti l’accusa di omicidio stradale.

Due indagati per la tragedia

L’inchiesta, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due persone, si concentra sulle dinamiche dell’incidente avvenuto il 7 novembre 2023. I due indagati, entrambi ora 27enni, sono il motociclista che per primo ha travolto Chiara e l’automobilista che è sopraggiunto poco dopo con la sua Fiat Punto, colpendo la giovane mentre era già a terra. Chiara si trovava in compagnia del fidanzato, che ha assistito impotente all’incidente e ha riportato ferite nell’impatto.

Le ricostruzioni della Procura: velocità e distrazioni fatali

Secondo quanto riportato dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, i mezzi coinvolti procedevano a una velocità ben superiore ai limiti consentiti su quel tratto di strada. La Honda SH del motociclista viaggiava a 72 km/h, mentre la Fiat Punto dell’automobilista raggiungeva gli 85 km/h. La studentessa, che si era da poco trasferita a Catania per studiare Scienze biologiche, non è stata vista né dall’uno né dall’altro, complice anche la distrazione al volante.

L’automobilista distratto da WhatsApp

Un dettaglio che potrebbe rivelarsi decisivo nella vicenda è emerso dalle perizie tecniche: l’automobilista sarebbe stato distratto dall’uso di WhatsApp al momento dell’incidente. Una circostanza grave che potrebbe portare la Procura a chiedere il rinvio a giudizio per entrambi gli indagati. Le accuse sono pesanti e mettono in luce ancora una volta i rischi legati all’uso di dispositivi mobili durante la guida.

Attesa per la decisione della Procura

Mentre la famiglia di Chiara attende giustizia, la Procura di Catania sta valutando il da farsi. Se venisse confermata la richiesta di rinvio a giudizio, gli indagati dovranno affrontare il processo per omicidio stradale, con il rischio di pene severe. Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale e sulla necessità di sanzioni più rigide contro la distrazione alla guida.

L’episodio di quella tragica sera non ha solo segnato la fine della vita di una giovane studentessa, ma ha anche lasciato un segno indelebile nella comunità, evidenziando l’importanza del rispetto delle regole della strada e delle buone pratiche alla guida.

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