Jannik Sinner, numero uno del tennis italiano, ha condiviso alcuni dettagli sulla sua routine pre-partita e su come affronta la competizione. “La routine inizia negli spogliatoi, mettendo il tape, cambiando il grip al manico della racchetta, scaldandomi. Poi se vado in bagno vuol dire che la partita la sento, ed è giusto così. Se non succede, allora gioco male o perdo,” racconta Sinner, spiegando a La Stampa come queste abitudini, apparentemente semplici, siano invece fondamentali per il suo equilibrio mentale. “Anche stare attento a non mangiare o bere troppo” è parte di questa preparazione.
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Per rilassarsi, Sinner trova conforto nella guida, una pausa dalla vita frenetica da atleta. “Mi rilasso guidando, mentre ascolto un po’ di musica. Sembra banale, ma non lo è per chi è sempre in giro per il mondo,” afferma. Di ritorno a Monte-Carlo, dopo gli allenamenti, spesso si mette al volante, e farà lo stesso anche per le Atp Finals a Torino, arrivandoci in auto. Tra le passioni, Sinner rivela un forte legame con lo sci e i kart, sport che lo hanno accompagnato fin da giovanissimo: “Sugli sci mi sento sicuro e sui kart non corro certo come un pazzo. La velocità mi piace, sono fatto così.”
Nonostante il successo, Sinner tiene a mantenere i piedi per terra: “Non cammino a testa alta se vinco, non mi deprimo se perdo. Non mi piace stare sotto i riflettori. Io bado a chi mi sta vicino, alla famiglia, del resto mi importa poco.”
In campo, il suo stile di gioco si differenzia molto da quello del rivale Carlos Alcaraz. “Siamo due giocatori molto diversi. Io tengo il ritmo molto alto, sono forte mentalmente. Lui lo è fisicamente e tennisticamente ha qualcosina in più: gioca meglio lo slice, le volée,” spiega. Sinner riconosce la solidità del suo stile, in cui affonda l’accelerazione decisiva. Ammette anche che, pur avendo un approccio più calmo rispetto all’energia di Alcaraz, sa uscire dagli schemi e lasciarsi andare, rientrandovi grazie alla fiducia nel suo team.