Non c’è dubbio che i problemi legati alla raccolta dati e alla creazione di dossier, da parte di soggetti che agiscono indisturbati sfruttando la tecnologia, sia stato sottovalutato. Ora che lo scadalo ha toccato la politica e coinvolto i vertici del Paese su vari livelli, però, è suonata la sveglia. E il governo si prepara a intervenire con misure drastiche dopo gli ultimi sviluppi sull’inchiesta relativa agli hackeraggi e all’accesso illecito alle banche dati.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta con durezza sottolineando la gravità della situazione. La Premier ha parlato apertamente di una potenziale minaccia eversiva. In risposta, è in fase di preparazione un decreto legge che mira a blindare la sicurezza delle informazioni sensibili, limitando gli accessi non autorizzati e imponendo sanzioni più severe per chi viola le norme.
Crosetto: “Aperto il vaso di Pandora”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a sua volta ha parlato di un “vaso di Pandora” appena scoperchiato, e ha evidenziato i rischi legati all’uso improprio delle banche dati. “Il governo si sta muovendo per rendere impossibile l’uso non autorizzato di queste informazioni”, ha dichiarato il ministro, che ha anche chiesto pene più severe per chiunque acceda illegalmente alle banche dati per scopi di spionaggio o dossieraggio.
Un decreto per blindare le banche dati e aumentare le pene
Fonti di Palazzo Chigi e del ministero della Giustizia confermano che il governo è pronto a varare un decreto per inasprire le pene contro chi abusa dei sistemi informatici delle forze di Polizia. Il decreto limiterà anche l’accesso ai dati sensibili da parte degli investigatori, che dovranno disporre di autorizzazioni precise da parte della magistratura. Tra le banche dati coinvolte figura il Sistema di indagine (Sdi), utilizzato per scopi investigativi dalle forze dell’ordine.
L’opposizione chiede chiarimenti
Dal lato dell’opposizione, il Movimento 5 Stelle ha chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di riferire in Parlamento sull’inchiesta in corso. Il Partito Democratico, inoltre, ha chiesto le dimissioni di Enrico Pezzali, presidente della Fiera di Milano, che risulta coinvolto nelle indagini. Le opposizioni spingono per una maggiore attenzione alla sicurezza dei dati in uso alla polizia, e accusano il governo di non fare abbastanza per impedire la deriva in corso.
Focus sulle riforme: separazione delle carriere e revisione del Csm
Nel fratempo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sta accelerando la scrittura di un disegno di legge per la riforma della giustizia, che include la separazione delle carriere e modifiche al Consiglio Superiore della Magistratura. Nordio intende presentare il nuovo decreto al prossimo Consiglio dei ministri. L’obiettivo è mettere fine agli abusi e di proteggere i dati sensibili, favorendo un maggiore controllo su eventuali intercettazioni e dossieraggi.
Meloni e le accuse di dossieraggio: “Colpiscono me attraverso mia sorella”
In una recente intervista, Meloni ha anche rivelato episodi di spionaggio personale avvenuti nel periodo in cui a capo del governo c’era Mario Draghi. La leader del centrodestra ha evidenziato come sia lei, sia la sorella Arianna siano state oggetto di attenzione da parte di individui coinvolti nell’inchiesta. “Perché tanto accanimento su mia sorella?”, ha detto la premier, convinta che gli attacchi contro Arianna siano stato orditi per colpire indirettamente la sua persona. Meloni ha ribadito che il governo non ha nulla da nascondere e auspica che la magistratura indaghi in profondità su un caso che si sta gonfiando di ora in ora.
Verso un giro di vite: pene severe per i responsabili dei dossieraggi
Il governo intende rispondere con fermezza alle richieste della maggioranza per un inasprimento delle pene. La Lega di Matteo Salvini ha rilasciato una nota in cui sostiene la necessità di “punire severamente gli spioni”. Anche Forza Italia, per voce del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha chiesto misure rigorose contro possibili infiltrazioni esterne: “Questa storia dei dossier è inaccettabile, non è escluso che questi dati possano essere stati utilizzati dalla Russia o da altri Paesi non amici”.
L’esecutivo sembra determinato a trasformare la crisi in un’opportunità. L’obiettivo è quello di rafforzare la sicurezza informatica e proteggere le informazioni sensibili, in un clima di crescente preoccupazione per la tutela dei dati e la legalità nell’uso delle risorse informative del Paese.