
La tragica morte di Aurora, avvenuta a soli 13 anni, ha scosso profondamente Piacenza. La giovane è precipitata dal settimo piano del palazzo dove viveva, e la sorella non ha mai accettato l’ipotesi di un suicidio o di una caduta accidentale. Sin dal primo momento, ha manifestato sospetti sul fidanzato della ragazza, M.S., ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio. La sorella ha usato i social per denunciare le violenze subite da Aurora e ha pubblicato messaggi in cui la ragazzina raccontava le sue paure.
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“Buttatelo nell’ultimo buco e gettate via la chiave”
Tuttavia, il suo coraggio ha scatenato una valanga di insulti. Dopo aver espresso il desiderio di giustizia con una frase forte: «Buttatelo nell’ultimo buco e gettate la chiave», è finita nel mirino degli hater, proprio come accaduto a Elena Cecchettin dopo la morte della sorella Giulia.
La sorella di Aurora vuole tenere alta l’attenzione sui femminicidi. Le conversazioni pubblicate mostrano Aurora descrivere il fidanzato come un «pazzo» e confessare la sua paura. Grazie all’impegno della sorella, sono emerse nuove prove, incluso un video di tre ragazze che hanno assistito a un episodio di violenza di M.S. nei confronti di Aurora alla stazione degli autobus. Queste ragazze, non conoscendo la 13enne, si sono avvicinate a lei fingendo di essere amiche, interrompendo la violenza.
L’autopsia
Parallelamente, gli accertamenti sulla morte di Aurora proseguono. L’autopsia, condotta presso la medicina legale di Pavia, ha rivelato un’ecchimosi alla testa. Questa lesione potrebbe non essere compatibile con una semplice caduta. Gli abiti e i campioni prelevati sono stati inviati ai laboratori per cercare tracce utili a ricostruire gli ultimi istanti di vita della giovane. Nelle prossime ore si prevedono ulteriori esami, tra cui una TAC e una necroscopia, per fare chiarezza sulle circostanze della morte.
La situazione resta delicata, e l’impegno della sorella di Aurora continua a lottare per la verità, nonostante le critiche ricevute. La sua determinazione rappresenta una luce nella triste vicenda, richiamando l’attenzione su un tema drammatico e attuale.