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Schlein: “In Liguria mancato un gol a porta vuota”. La sinistra si sfalda all’appuntamento più importante

Pubblicato: 29/10/2024 12:49

La sconfitta della coalizione alle recenti elezioni regionali in Liguria ha è stato un durissimo colpo per la sinistra, e in particolare per Elly Schlein. Secondo un retroscena del Corriere della Sera, la segretaria del Pd avrebbe commentato il risultato come “un gol a porta vuota mancato“. Le parole di Schlein riflettono il senso di un’opportunità persa, dato che il partito, pur guadagnando consensi, ha finito per perdere contro il sindaco uscente di centrodestra Marco Bucci, che ha prevalso su Orlando con un margine risicato.

La competizione, vissuta fino all’ultimo voto, si è conclusa con un risultato di 48,8% per Bucci contro il 47,3% per Orlando. Un margine sottile che aumenta la frustrazione per il mancato “campo largo” a causa delle liti fra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Il Pd, che poteva avvantaggiarsi dello scandalo che ha colpito il governatore Giovanni Toti, si è invece scontrato con una realtà ben più complessa e articolata, tanto da non riuscire a rispettare le aspettative.

La questione del “campo largo” e le sfide interne

Per alcuni esponenti del Pd, la mancata alleanza con Matteo Renzi è stata uno grave errore; a ben vedere, però, la decisione è figlia di una scelta strategica per evitare di perdere consenso in altre aree, dato che Renzi non ha più il peso politico di un tempo. Il “campo largo” auspicato dal Pd resta in ogni caso un progetto difficile da attuare senza Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 Stelle, che peraltro in Liguria ha subito una durissima batosta.

Conte, come osservato da Renzi, deve affrontare a sua volta molti problemi. L’ex premier, infatti, fatica a trasformare il Movimento e a trasmettere agli elettori una proposta politica chiara e incisiva: il superbonus e il reddito di cittadinanza, le sue bandiere, hanno creato difficoltà ai conti dello Stato. L’elettorato dei 5 Stelle, una volta fedele, è scosso anche dalla furiosa lite fra l’attuale leader e il padre putativo del partito, Beppe Grillo. L’intensità dello scontro e gli strali del comico contro il capo del Movimento hanno sicuramente lasciato strascichi pesanti. E ora Conte sembra procedere senza una vera direzione strategica.

La necessità di una visione per Schlein e il PD

La sfida principale per Elly Schlein, a questo punto, non è solo politica ma anche identitaria: è necessario che il Pd offra una proposta culturale e di prospettiva chiara e riconoscibile. Finora, il partito si è affidato a uno schema “noi contro loro”, che sembra però insufficiente per mobilitare gli elettori. Per vincere in contesti dove il radicamento della vecchia sinistra è solido, serve una proposta che non solo mantenga le sue basi tradizionali, ma che parli anche alle nuove generazioni e a una platea più ampia.

Il centrodestra tra problemi interni e solidità generale

Anche il centrodestra, vincitore in Liguria, ha le sue difficoltà. Forza Italia e Lega, da una parte, lavorano per rafforzare la loro presenza territoriale, mentre Fratelli d’Italia cerca di consolidare il primato a livello nazionale. Questa competizione interna non sembra però compromettere la stabilità della coalizione, che ha resistito ai continui attacchi provenienti dall’opposizione. Nonostante i problemi, la percezione dell’operato del governo rimane positiva tra gli italiani.

Il futuro politico dell’opposizione

Se il centrodestra è riuscito a preservare una buona immagine, l’opposizione, invece, appare disorientata. Conte è criticato per non aver trasformato il Movimento 5 Stelle in una forza politica con un’identità chiara. E Schlein, nonostante la popolarità, è chiamata a definire un progetto a lungo termine per il Pd, evitando il rischio di restare impantanata nel ruolo di oppositrice senza una visione costruttiva per il futuro del Paese.

La politica, come spesso accade, è fatta anche di paradossi, ma per il Pd e Schlein, la sfida attuale è andare oltre la retorica e sviluppare una strategia efficace. Contrastare il centrodestra senza ricorrere al “campo largo” e all’alleanza con il Movimento 5 Stelle sembra una fragile utopia. Ma le divisioni e le fratture che caratterizzano l’area del centrosinistra e della sinitra radicale sono davvero profonde, e non sarà facile rimettere insieme i pezzi.

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