È venuto a mancare Cesare Gussoni, ex arbitro internazionale e figura di rilievo nella storia della Associazione Italiana Arbitri (AIA). Gussoni, che si è spento all’età di 90 anni, lascia un’eredità preziosa nel mondo del calcio italiano e internazionale. La sua carriera è stata lunga e ricca di successi, tanto che nel 2013 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano, nella categoria Arbitri.
Gli inizi e l’ascesa come arbitro di Serie A
Gussoni avviò la sua carriera arbitrale nel 1953, ma fu nel 1966 che ebbe l’onore di dirigere la sua prima partita in Serie A. Da allora, continuò ad arbitrare altre 105 partite in questa categoria, guadagnandosi il rispetto e la stima sia in Italia che all’estero. I suoi successi sul campo lo portarono anche a diventare arbitro internazionale, ruolo che gli permise di esportare la sua professionalità oltre i confini nazionali.
Non solo arbitro, Gussoni ha dato un contributo importante anche come dirigente. Dopo aver ricoperto il ruolo di designatore arbitrale nel campionato di Serie C2, fu vicecommissario della CAN A e B dal 1981 al 1985. Per cinque anni, Gussoni fu anche designatore degli arbitri di Serie A e osservatore UEFA, affermandosi come una guida autorevole per le nuove generazioni di arbitri.
La presidenza dell’AIA e l’impegno nella FIGC
Nel novembre 2006, Gussoni fu eletto presidente dell’AIA, un incarico che mantenne fino al 2009. Durante questo periodo, assunse anche la carica di vicepresidente vicario della FIGC, consolidando ulteriormente il suo contributo al mondo del calcio italiano. Il presidente della Federazione, Gabriele Gavina, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Gussoni, ricordandolo come un “vero gentiluomo e un grande dirigente”. “Con la sua morte – ha dichiarato Gavina – perdiamo una figura straordinaria, caratterizzata da competenza, sacrificio e passione in ogni ruolo che ha ricoperto”.
