Vai al contenuto

Neonata morta al nightclub: la madre negava di essere incinta. “Fumava e indossava una pancera”

Pubblicato: 30/10/2024 09:34

Un drammatico evento ha sconvolto la comunità di Piove di Sacco, dove una neonata è stata trovata senza vita. La madre, Melissa Russo, una giovane italiana di 29 anni, è stata fermata dai carabinieri con l’accusa di omicidio aggravato. La vicenda, piena di elementi inquietanti, ha portato le forze dell’ordine a condurre indagini approfondite, culminate nel fermo della donna.
Leggi anche: Neonata trovata morta nel locale dormitorio di un night club, arrestata la madre

La ragazza, residente nell’appartamento sopra un night-club dove lavorava, è stata fermata dai carabinieri mentre si trovava presso l’ospedale di Padova per alcuni accertamenti specialistici. La notifica del fermo è avvenuta sotto stretta sorveglianza dell’Arma, senza che la donna fosse ancora stata interrogata né dai carabinieri né dal sostituto procuratore Sergio Dini, il quale ha comunque effettuato un sopralluogo nell’appartamento.

La tragica scoperta

La tragica scoperta è avvenuta in seguito a una chiamata d’emergenza effettuata da una collega di Melissa e un amico presenti nel night-club sottostante, all’epoca ancora aperto. La giovane aveva già partorito da sola nel bagno e le condizioni in cui si trovava hanno subito destato perplessità nel personale medico intervenuto, soprattutto a causa dello stato del bagno, che appariva in condizioni preoccupanti.

Originaria della Puglia, Melissa Russo era arrivata a Piove di Sacco durante l’estate e si era stabilita nell’appartamento sopra il night-club, dove lavorava come ballerina di lap dance. Descritta come una ragazza riservata e schiva, Melissa non aveva mai rivelato il proprio nome completo e si faceva notare per i due ciuffi blu nei capelli scuri. L’ex proprietario del locale, Augusto Desirò, ha dichiarato che la sospettava incinta, ma la giovane aveva sempre negato, affermando che soffriva solo di problemi fisici.

L’indagine e il provvedimento di fermo

Le indagini sull’infanticidio hanno visto un’importante svolta in serata, quando i carabinieri hanno fermato la madre. Fin dall’inizio, gli investigatori avevano ipotizzato che la morte della neonata fosse avvenuta per cause non naturali, anche se non erano stati riscontrati segni evidenti di violenza sul corpo. Nel piccolo appartamento condiviso con altre lavoratrici del locale, i carabinieri hanno proseguito con i rilievi, cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte della bambina e il suo stato di salute post-parto.

Il locale e l’appartamento sono attualmente sotto presidio dei carabinieri, che hanno chiesto anche l’intervento del Nas e dell’Ispettorato del lavoro per verificare le condizioni igieniche e la regolarità delle posizioni contrattuali del personale. Le autorità sono impegnate nel ricostruire con precisione cosa sia accaduto nel bagno in cui è avvenuto il parto, con l’obiettivo di ottenere risposte certe sulle cause e le responsabilità della morte della neonata.

Continua a leggere su TheSocialPost.it