
Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate (Cagliari) uccisa e poi chiusa in un borsone abbandonato nella vegetazione lungo la ex strada statale 125, non è stata eliminata in un momento d’ira. Secondo gli investigatori, l’uccisione della 42enne, ritrovata senza vita a luglio in un borsone in una zona isolata di San Vito, sarebbe stata compiuta dal marito Igor Sollai, il quale avrebbe agito per motivi economici legati a una polizza assicurativa sulla vita.
Gli inquirenti si sono concentrati su alcune prove chiave, tra cui le ricerche online di Igor riguardanti il cianuro, un elemento che rafforza l’ipotesi di un omicidio premeditato. Inoltre, l’acquisto di piante per occultare il borsone contenente il corpo, è un dettaglio che fa pensare a una volontà di mascherare il crimine per il maggior tempo possibile. I soldi della polizza, per un valore di 100mila euro, avrebbero permesso a Igor di stabilirsi con la nuova compagna, con cui intratteneva una relazione da almeno un anno.
Nonostante le accuse pesanti e le prove raccolte, Igor Sollai continua a dichiararsi innocente, mentre il quadro indiziario a suo carico si fa sempre più definito e inquietante. Dalla sua cella nelle scorse settimane ha deciso di inviare una lettera al cognato Andrea, fratello di Francesca. “Inutile far finta di nulla, seguo la tv tra tg e talk – scrive – so il tuo pensiero nei miei confronti, lo rispetto certo ma ovviamente non posso condividerlo. Sono convinto che nei prossimi mesi tante cose verranno chiarite cose che oggi sembrano difficili da capire. Una volta finito il tutto, mi piacerebbe incontrarti e riprendere quel bellissimo rapporto che avevamo ma che purtroppo era venuto meno per tua scelta escludendo me e Francesca da 8-10 anni dalla tua vita totalmente. Concludo dicendoti che quando ho saputo del ritrovamento del corpo di Francesca, credimi, abbiamo provato lo stesso sentimento di sconforto, smarrimento e sofferenza credo non basterà una vita per riprendersi”.