Un ritrovamento shock che resta un mistero, per il momento. Per gli inquirenti è impossibile dare un nome al cadavere decapitato trovato domenica pomeriggio 6 ottobre nei boschi che sovrastano Nave, nell’area di Montecchio, in provincia di Brescia. I carabinieri sospettano che il corpo in decomposizione possa appartenere a un uomo di origine cingalese, un’ipotesi supportata dal ritrovamento di un banconota dello Sri Lanka vicino al cadavere.
Il reperto, reso leggibile solo di recente, è al centro di analisi genetiche che potrebbero confermare l’identità dell’uomo e la sua eventuale connessione con una segnalazione di scomparsa avanzata da una donna di origine cingalese, sorella dell’individuo. Per eliminare ogni dubbio, nei prossimi giorni, è stato incaricato un professionista che metterà a confronto il dna ritrovato sulla banconota con quello della donna che ha denunciato la scomparsa del parente.
Il corpo, scoperto il 7 ottobre da due cacciatori, era privo di testa, trovata poco distante in un sacchetto legato a un albero. Accanto ai resti sono stati rinvenuti uno zaino e alcuni fogli danneggiati dal tempo, tra cui la banconota. Gli inquirenti, basandosi sul contesto e sulle condizioni del ritrovamento, stanno valutando l’ipotesi di un suicidio, sebbene le circostanze restino insolite.
La salma era in avanzato stato di decomposizione, ancora con i vestiti addosso: un giubbotto di colore marrone e un paio di jeans. Indumenti invernali che, insieme allo stato del cadavere, porterebbero a ritenere che quel corpo si trovasse nel bosco da almeno sei mesi. La testa è stata trovata staccata dal corpo e avvolta in un sacchetto nero.
