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Terribili abusi su una 13enne, la madre la costringeva a fare sesso telefonico con il suo amante

Pubblicato: 30/10/2024 11:09
Immagine di repertorio

Dal Tribunale di Lecce arriva una storia quasi incredibile, un abuso su minore da parte di una madre e del suo amante commesso ai danni della figlia di lei, appena adolescente. Il tutto messo in atto narcotizzando ripetutamente il padre della piccola, che era all’oscuro di tutto.
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Una donna di 46 anni è stata quindi condannata a 13 anni di carcere per aver obbligato la figlia tredicenne a compiere atti sessuali telefonici con un uomo di 52 anni, il quale a sua volta è stato condannato a 12 anni di prigione. Il tribunale di Lecce ha emesso la sentenza il 23 ottobre, al termine di un processo con rito abbreviato, per i reati di tentata violenza sessuale e pornografia minorile in concorso.

La denuncia e le indagini

La vicenda è emersa grazie alla denuncia di un’amica della giovane vittima, alla quale la ragazza aveva confidato gli abusi subiti. Gli inquirenti hanno ricostruito una drammatica sequenza di coercizioni e violenze psicologiche e fisiche che duravano da tempo. La madre, residente in Puglia, aveva conosciuto l’uomo, che invece abitava a Milano, tramite il Web, avviando in seguito una relazione extraconiugale che è poi sfociata in una serie di abusi nei confronti della figlia.

Leggere quello che facevano passare questa donna e il suo amante alla piccola vittima è sconcertante. L’amante della madre la costringeva a compiere chiamate erotiche anche due volte al giorno, soprattutto la mattina o a sera tardi quando il padre della bambina era sotto l’effetto dei sonniferi. Durante le chiamate la madre eseguiva atti di autoerotismo.

Un’assurda galleria di orrori

La donna ha scattato foto intime alla figlia che ha poi condiviso con l’amante: sui dispositivi di entrambi sono state trovate videoregistrazioni delle telefonate. La ragazzina, che è ora in cura dagli psicologi, era costretta anche a compiere atti autolesionisti e a inviare ai suoi aguzzini le foto delle ferite, in un crescendo di incomprensibile follia.

La piccola, ovviamente, è uscita da questa vicenda con gravi danni psicologici e con un trauma che avrà bisogno di anni di cure per essere accettato e superato. Il tribunale, presieduto dalla giudice Francesca Mariano, ha inflitto pene severe agli imputati: la madre è stata condannata a 13 anni di carcere per aver costretto la figlia a subire abusi, mentre l’uomo coinvolto ha ricevuto una condanna di 12 anni di reclusione.

La madre è stata anche accusata di maltrattamenti in famiglia, mentre l’uomo è stato condannato per atti persecutori. Il padre della ragazzina, ignaro degli abusi, è rimasto devastato da ciò che ha scoperto. Sia lui, sia la 13enne vittima delle violenze si erano costituiti parte civile. Ora al padre della 13enne toccherà il difficile compito di sostenere la figlia in un lungo percorso di recupero.

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