
Prosegue l’escalation militare che tiene in apprensione il mondo e, in questo caso, gli Stati Uniti in particolare. Questa mattina la Corea del Nord ha effettuato un nuovo lancio di missile balistico intercontinentale (ICBM), stabilendo un nuovo record di volo per il tempo complessivo in cui è rimasto in aria.
Alle 7.11, il regime di Kim Jong-un ha sfidato nuovamente la comunità internazionale, violando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, come denunciato dagli Stati Uniti. L’intelligence sudcoreana aveva già avvertito nei giorni scorsi che Pyongyang stava preparando questo particolare lancio missilistico.
Reaazioni dalla Corea del Sud e dal Giappone
Secondo le autorità di Seul, il missile era di classe intercontinentale e, come precisato dal ministro della Difesa giapponese, è stato lanciato da un’area vicina a Pyongyang in direzione Nord-Est.

L’ordigno ha stabilito un record, rimanendo in volo per ben 86 minuti, superando il precedente test di dicembre, che durò 73 minuti. Ha percorso circa 1.000 km, raggiungendo un’altitudine massima di oltre 7.000 km, prima di cadere in mare a 200 chilometri da Okushiri, un’isola giapponese a ovest di Hokkaido.
Kim Jong-un e il messaggio alla comunità internazionale
Poche ore dopo il lancio, anche i media di regime nordcoreani hanno confermato che si trattava di un missile ICBM. Il Maresciallo Kim Jong-un ha spiegato che questa dimostrazione di forza è volta a “comunicare la nostra determinazione agli avversari” e a rispondere al crescente rafforzamento delle alleanze nucleari tra Stati Uniti e Corea del Sud, che la Corea del Nord considera una minaccia diretta.
L’intensificarsi delle tensioni e le prossime elezioni americane
Il lancio del missile avviene a pochi giorni dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con le cancellerie occidentali in stato di allerta per i movimenti militari nordcoreani. La Corea del Nord è accusata di inviare supporto militare alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, un’azione che sta innalzando le tensioni geopolitiche.

Sean Savett, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha condannato il lancio come “una flagrante violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” e ha affermato che questa azione “aumenta inutilmente le tensioni e rischia di destabilizzare la sicurezza nella regione”.
La strategia di Kim: tensioni al culmine in vista di negoziati e sanzioni
La Corea del Nord utilizza da tempo le provocazioni militari come leva per provocare gli Stati Uniti, e non a caso ha scelto per alzare il tiro un periodo politicamente delicato come le elezioni. Kim ha visitato le basi missilistiche di Pyongyang insieme alla sorella, ispezionando i missili Hwasong-18, a combustibile solido, considerati tra i più avanzati e teoricamente in grado di raggiungere il territorio americano.
Allerta sudcoreana: ipotesi di nuovi test e potenziali sviluppi nucleari
Due giorni prima del lancio, l’intelligence sudcoreana aveva informato il Parlamento su un possibile test nucleare nordcoreano, dichiarando che “il Nord potrebbe lanciare missili balistici ipersonici a raggio intermedio o missili intercontinentali. Stiamo anche monitorando la possibilità di un settimo test nucleare dopo le elezioni presidenziali statunitensi”.