
L’offensiva russa nel Donbass sembra inarrestabile, e le truppe di Mosca si trovano ormai a pochi chilometri da Pokrovsk, una delle principali città nella provincia di Donetsk. La preoccupazione crescente tra i soldati e i cittadini ucraini è palpabile. Molti che temono una possibile perdita di tutto il Donbass, che segnerebbe una svolta drammatica per l’Ucraina.
“Se va avanti così, i Russi arriveranno a Kiev”
“Se va avanti così, i russi arriveranno a Kiev. I collaborazionisti prenderanno il mio appartamento e io sparirò nel nulla,” ha dichiarato una famosa giornalista di una delle principali reti televisive nazionali, che ha offerto una visione cupa della situazione attuale. Al fronte, due giovani soldati ucraini, pronti a rientrare in battaglia, hanno raccontato la loro angoscia. “Non importa di morire,” spiegano, “ma certo abbiamo paura delle ferite gravi. Meglio morire subito che restare menomati per sempre.” La volontà di difendere la patria non manca, ma il morale è scosso dalla consapevolezza di una battaglia sempre più impari.
L’analisi delle forze in campo
Secondo il Black Bird Group, istituto statunitense specializzato nell’analisi delle operazioni militari, il mese di ottobre ha segnato un significativo progresso per le truppe russe, che hanno riconquistato più territorio di quanto fatto in qualsiasi altro periodo dall’avanzata della primavera 2022.

I territori di Kursk, conquistati dagli ucraini ad agosto, sono ora in larga parte nelle mani russe. A confermare le difficoltà, un soldato ha dichiarato: “Prima credevo che potessimo vincere. Ma adesso è evidente che non ce la facciamo più. Gli aiuti occidentali non bastano.”
Problema di risorse umane e rifornimenti
Nonostante le perdite elevate, con 57mila soldati russi caduti in soli 10 mesi, Mosca sembra in grado di rimpiazzarli con circa 30mila nuove reclute ogni mese. Per l’Ucraina, invece, sostituire i caduti è una sfida crescente. I rinforzi non riescono a compensare le perdite, lasciando il fronte sempre più sguarnito. Gli alleati occidentali, che inizialmente puntavano su un recupero dei territori perduti, ora sembrano accontentarsi dell’obiettivo di sopravvivenza per Kiev, anche a costo di compromessi territoriali.