Pecco Bagnaia, due volte campione del mondo di MotoGP, ha espresso una posizione forte in vista dell’ultima gara della stagione MotoGP, prevista a Valencia, città colpita da una disastrosa alluvione. “Non credo sia corretto correre a Valencia“, ha dichiarato il pilota italiano durante le prove di Sepang, in Malesia. “Spero che si tenga conto dell’aspetto etico di ciò che sta accadendo; correre lì non è appropriato“.
Bagnaia è disposto a mettere in gioco il titolo mondiale per sostenere la sua posizione: “A costo di perdere l’obiettivo finale, che è vincere il titolo, non sono disposto a correre“, ha aggiunto, esprimendo la sua convinzione che, data la gravità della situazione, il Gran Premio dovrebbe essere annullato o spostato.
La presa di posizione di Bagnaia ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo delle corse. Il rivale di Bagnaia nella corsa al titolo, Jorge Martin, ha mantenuto un approccio più cauto. “Per ora corro come se ci fosse un’altra gara, che sia a Valencia o altrove“, ha dichiarato il pilota spagnolo. “Voglio vincere e, se avrò l’opportunità, lo farò.”
La posizione di Bagnaia rappresenta un raro caso di priorità etiche nel mondo dello sport, e solleva una questione morale non di poco conto. Ci si chiede come la MotoGP, ma anche lo sport in generale, debba gestire eventi in aree colpite da catastrofi naturali. La decisione finale sulla gara è attesa nelle prossime ore, ma sembra che Bagnaia sia deciso a restare fermo sulle sue convinzioni, anche se dovesse significare rinunciare alla possibilità di confermarsi campione.