Con l’inizio delle audizioni sulla manovra economica, cominciano a emergere anche le proposte di modifica. La Lega ha già reso noto l’intento di presentare un emendamento per ridurre il canone Rai, portandolo da 90 a 70 euro, come avvenuto lo scorso anno. Attualmente, il testo non è stato divulgato e i rappresentanti della Lega in commissione Vigilanza Rai non hanno chiarito come intendano sostenere finanziariamente questa diminuzione dei fondi per il servizio pubblico.
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“Io consideriamo fondamentale questo intervento – affermano i parlamentari – soprattutto perché è giunto il momento che il servizio pubblico migliori senza gravare ulteriormente sui cittadini. Proseguiremo in questa battaglia, lavorando per una progressiva riduzione del canone, fino alla sua completa abolizione, per agevolare la transizione verso un’azienda capace di operare sul mercato”. Lo scorso anno, il taglio di venti euro aveva comportato una perdita di oltre 400 milioni di euro, poi compensata tramite la fiscalità generale, ossia le altre tasse versate allo stato. Questo meccanismo lascia al governo la decisione su come distribuire i fondi raccolti. Quest’anno, anticipano fonti della Lega, si punta a raggiungere un risultato simile.
La questione del taglio del canone rappresenta da lungo tempo un tema importante per la Lega, che lo ripropone frequentemente in vista di elezioni. Nella prima proposta presentata dal Ministero dell’Economia, sotto la guida di Giancarlo Giorgetti, sempre della Lega, non era previsto il taglio concordato lo scorso anno. Anche quest’anno si prevede una fase di forte conflitto riguardo al finanziamento della televisione pubblica.
Forza Italia è già intervenuta per esprimere il proprio “no” a questa riduzione, sottolineando i possibili effetti negativi su Mediaset, il principale concorrente di Rai, che potrebbe risentire di una Rai obbligata a cercare finanziamenti al di fuori delle fonti tradizionali. Attualmente, Viale Mazzini deve affrontare un limite: se dallo stato arrivassero meno fondi, questo potrebbe essere rivisto, situazione che gli esponenti di Forza Italia desiderano evitare.
“La Rai non deve essere indebolita, abbiamo bisogno di un servizio pubblico solido”, ha dichiarato il portavoce nazionale Raffaele Nevi. “Ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, noi rispettiamo queste posizioni, ma non c’è motivo di conflitto. La nostra opposizione è ferma e non cambia. È naturale che ognuno porti avanti le proprie priorità, poi dovremo trovare un accordo che tenga conto delle necessità di tutti”.
Da Viale Mazzini, dove la situazione è in standby in attesa di conferma di Simona Agnes come presidente, c’è la speranza che i finanziamenti rimangano stabili e che un altro articolo della legge finanziaria sui tagli al personale venga eliminato nella versione finale della manovra. Lo scorso anno, i tecnici della maggioranza erano riusciti a trovare un compromesso, permettendo alla Lega di ridurre il canone mentre assicuravano ai dirigenti meloniani lo stesso livello di finanziamento proveniente dalla fiscalità generale, evitando impatti sul tetto pubblicitario, molto caro a Forza Italia. La soluzione per quest’anno è ancora da determinare.