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Gino Panaiia svanito nel nulla: lo scooter, il casco e il giubbotto ritrovati nel Naviglio dopo tre giorni

Pubblicato: 04/11/2024 08:28
Gino Panaiia svanito Milano

Gino Panaiia, 25 anni, sparisce a Milano con il suo motorino durante la notte di Halloween. Di lui non si sa più nulla da tre giorni nonostante le ricerche. I familiari e gli amici, che abitano nel quartiere Sant’Ambrogio, sono però molto preoccupati perché il suo scooter è stato ritrovato in un campo con il frontalino semi divelto, ma senza altri segni di incidente. Il suo casco bianco si trovava a qualche decina di metri di distanza. Il giubbotto e una scarpa a 500 metri, lungo la strada che porta all’ingresso della cascina Casiglio. E infine il portafoglio, ritrovato la mattina del 3 novembre da un passante, ma nessuna traccia del telefono. Un mistero a cui per ora non si riesce a dare una risposta.
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Le ipotesi sulla scomparsa al momento sono diverse. E non si esclude neanche l’omicidio. Gino Panaiia trascorre la serata di Halloween con alcuni amici in un locale a Zibido San Giacomo, paese di quasi 7mila abitanti nelle campagne tra il Naviglio Pavese e il Parco del Ticino. Gino viene ripreso dalle telecamere del locale per l’ultima volta in piena notte mentre si allontana sul suo scooter Piaggio Liberty 125. Alcuni amici raccontano ai carabinieri di una discussione con alcune persone “pericolose” che sarebbe avvenuta poco prima.

Tutte le ipotesi sulla scomparsa di Gino Panaiia

Ma, secondo quanto accertato finora dai militari dell’Arma, Gino Panaiia si è messo a discutere con alcuni amici che vedendolo ubriaco “avrebbero cercato di impedirgli di tornarsene solo verso casa in motorino a quell’ora della notte”. Ma diverse persone continuano a parlare di quel gruppo di clienti “pesanti” con cui il 25enne si sarebbe “appiccicato”. Ma i motivi di questa lite rimangono al momento oscuri. Lui comunque era noto per avere problemi di dipendenze da droghe.

“Ci conosciamo da vent’anni. Però negli ultimi tempi lui s’era trasferito con la sua ragazza, non viveva più in Sant’Ambrogio ma a Zibido”, racconta un amico che da domenica pomeriggio in auto perlustra le campagne lungo il Naviglio. Gino inoltre non aveva la patente e si muoveva con lo scooter cercando di evitare strade troppo trafficate. Ma proprio in quella zona sarebbe diventata un rifugio per gli spacciatori nordafricani.

Ieri pomeriggio i vigili del fuoco hanno fatto svuotare una vasca di acqua e liquami ma senza esito. E allo stesso modo si sono immersi nell’acqua putrida dei fossi che si trovano tra l’autostrada A7 e il Naviglio. Una ipotesi è che Panaiia abbia avuto un incidente, si sia rialzato e abbia percorso la strada sterrata a piedi fino alla cascina per poi suicidarsi. Ma i parenti negano decisamente che avesse problemi di salute o depressione. Altrimenti Gino potrebbe essere stato aggredito, fatto cadere e sia fuggito durante l’aggressione.

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