La polizia postale ha eseguito cinque misure cautelari dell’obbligo di firma nei confronti di altrettante persone provenienti dalla provincia di Salerno, coinvolte in una serie di truffe telefoniche che hanno colpito diversi anziani. Il modus operandi dei truffatori, che si sarebbero presentati come addetti del servizio antifrode delle Poste, è emblematico di una truffa di tipo “social engineering,” dove i malfattori si guadagnano la fiducia della vittima fingendosi operatori di enti affidabili. Avrebbero così svuotato il conto corrente di un’anziana, fino a sottrarle 145mila euro.
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In questo caso, la vittima ha consegnato ai truffatori il proprio PIN, permettendo loro di accedere al conto e sottrarre somme ingenti. Grazie a diverse segnalazioni, i carabinieri di Vallo della Lucania, con il supporto dei colleghi di Potenza, hanno scoperto una serie di operazioni sospette, fatte per prelevare in modo rapido le somme, trasferendole su altri conti. Questo schema di trasferimento rapido serve, infatti, a rendere più complessa la tracciabilità del denaro e a ostacolare le autorità nell’individuare i flussi finanziari e l’origine dei fondi sottratti.
Il filone d’indagine ha avuto origine da una denuncia presentata da una donna che ha perso tutti i suoi risparmi a causa di queste frodi. Questa denuncia ha scatenato una serie di perquisizioni e sequestri che hanno permesso di raccogliere materiale informativo cruciale.