Ancora non ci sono aggiornamenti su Gino Panaiia, un giovane di 25 anni originario della Barona, scomparso durante la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre dopo aver trascorso una serata con gli amici in un bar a Zibido San Giacomo, un comune situato a sud di Milano. “Sono convinta che non si tratti di un allontanamento volontario. Gino non aveva problemi e non avrebbe mai pensato di farsi del male; non aveva nemici”, afferma Federica Mastrapasqua, la sua fidanzata da tre anni e mezzo.
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Federica era con Gino nelle ore prima della sua scomparsa. “Non sono rimasta al bar per tutto il tempo. Ci siamo separati per un momento, quindi non so cosa sia successo prima che sparisse. Sono tornata proprio nel momento in cui lui è partito con il motorino“, racconta la giovane, l’ultima a vederlo vivo.
“Mi sono preoccupata tantissimo perché sembrava aver bevuto molto e non sembrava in grado di guidare. Eppure è partito. L’ho subito chiamato, mi ha risposto dicendo di essere in campagna. Quando gli ho chiesto di mandarmi la sua posizione, non l’ho più sentito. Ho provato a contattarlo 70 volte, ma non ho ricevuto alcuna risposta”.
Dopo aver salutato Gino, Federica con alcuni amici decide di mettersi in auto e percorrere il tragitto che lui avrebbe dovuto fare in motorino. Il 25enne aveva l’abitudine di tagliare per i campi per tornare a casa, spesso per evitare controlli della polizia. “Abbiamo cercato di seguirlo, ma non siamo riusciti a trovarlo. Non c’erano segni di Gino, abbiamo fatto diversi giri senza successo”.
Nei pressi della cascina di Zibido, il gruppo di amici trova sparsi per le strade fangose lo scooter di Gino, il suo giubbotto, una scarpa, il casco e il borsello. Ma di lui nessuna traccia. Le ricerche con elicotteri e droni finora non hanno dato risultati. “Non c’era motivo perché Gino si allontanasse. Se ci senti, Gino, ti chiediamo di tornare a casa. Siamo tutti in ansia, non ti abbiamo più visto né sentito da giorni. Ma non perdiamo la speranza: ti preghiamo, torna da noi”.