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Sposi scomparsi, dov’erano Maria e Pietro durante la loro assenza: catturati dalle telecamere

Pubblicato: 05/11/2024 13:59

Cinque giorni di ansia per le famiglie di Pietro Montanino e Maria Zaccaria, neo-sposi di Cesa, in provincia di Caserta. La coppia, che aveva lasciato i due figli piccoli dai nonni, è sparita senza preavviso, facendo temere il peggio. Poi, il 3 novembre, riappare improvvisamente spiegando di aver fatto un “viaggio” a Milano. Nonostante l’apparente carattere volontario dell’allontanamento, la Procura di Napoli Nord ha avviato un’indagine per chiarire tutti i dettagli di questa improvvisa fuga, lasciando aperti molti interrogativi.
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L’inizio della fuga

La vicenda ha avuto inizio il 29 ottobre, quando Pietro e Maria affidano i figli ai nonni per poi allontanarsi senza dare notizie. La coppia ha due figli, il maggiore di sette anni nato dal precedente matrimonio della donna, e il più piccolo, di pochi mesi, figlio di entrambi. Da quel giorno, i loro telefoni risultano irraggiungibili. L’assenza di contatti ha spinto i familiari a denunciarne la scomparsa, attivando le ricerche, mentre l’angoscia cresceva giorno dopo giorno. Dopo numerosi appelli pubblici, i due tornano a casa. Interrogati dai carabinieri di Aversa, spiegano solo di essere stati “a fare un viaggio”, senza fornire ulteriori dettagli.

Le indagini, affidate ai carabinieri di Frattamaggiore, ricostruiscono i movimenti della coppia. Dai filmati di sicurezza emerge che i due sono partiti da Frattamaggiore per raggiungere Napoli, dove hanno preso un treno per Milano, arrivando in serata. Durante l’attesa, i coniugi appaiono tranquilli. In una nota, il procuratore Maria Antonietta Troncone ha commentato: “Dalle immagini analizzate è emerso che i coniugi, durante l’attesa del treno, assumevano un atteggiamento sereno”.

Nonostante il ritorno della coppia, molte domande rimangono senza risposta. La Procura continua a indagare per “accertare eventuali responsabilità” e capire cosa abbia spinto Pietro e Maria a partire all’improvviso. L’allarme sollevato dai familiari ha portato all’intervento delle autorità locali: il Comune di Cesa ha attivato i servizi sociali, sotto segnalazione della Procura, per valutare la situazione dei minori. La denuncia e il conseguente allarme potrebbero ora costare ai familiari un’accusa di procurato allarme. La comunità di Cesa attende di capire se si sia trattato di una fuga di coppia o se esistano motivi più complessi dietro a questa vicenda che ha lasciato il segno tra parenti e conoscenti.

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