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Milano, maxisequestro al broker dei VIP: truffati più di 50 milioni. Caduti nella rete anche Caselli e Montezemolo

Pubblicato: 06/11/2024 21:13

Il nome di Daniele Migani, noto broker svizzero, è al centro di un’inchiesta su una truffa che coinvolge decine di imprenditori e vip. Accusato di frode per oltre 50 milioni di euro, Migani avrebbe sottratto ingenti somme tramite investimenti fraudolenti. La Procura di Milano ha disposto il sequestro preventivo di 18 milioni di euro, coinvolgendo numerosi imprenditori e personaggi pubblici, tra cui il designer Giorgetto Giugiaro, la cantante Caterina Caselli e l’ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo.
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La tecnica usata per truffare

La tecnica usata da Migani per raggirare le sue vittime è sofisticata. Secondo le indagini, Migani avrebbe promesso investimenti sicuri tramite strumenti finanziari illegali come polizze vita e derivati, privi di autorizzazione. Utilizzando una pratica chiamata “reverse enquiry”, il broker faceva in modo che clienti senza esperienza risultassero come “investitori professionisti”, permettendogli di eludere le normative e operare senza le necessarie autorizzazioni. Gli investigatori lo descrivono come un abile “manipolatore finanziario” che ha approfittato della fiducia dei suoi clienti.

Tra le vittime spiccano personaggi di alto profilo, tra cui Giugiaro, che avrebbe perso 8,6 milioni di euro, e Caterina Caselli. Anche Federica Minozzi, CEO di Iris Ceramica Group e figura nota in una docuserie televisiva, ha dichiarato di essere stata raggirata. La vicenda più nota è però quella di Montezemolo, che ha intentato una causa legale contro Migani per 50 milioni di euro, collegata al fondo lussemburghese Skew Base Fund, uno dei prodotti finanziari promossi dalla rete del broker.

La Procura di Milano contesta a Migani anche l’omessa dichiarazione dei redditi, legata alle operazioni irregolari. Le indagini puntano a fermare la sua rete fraudolenta e a rafforzare le misure contro le truffe finanziarie, con un’attenzione particolare alla protezione degli investitori meno esperti, spesso vulnerabili a schemi complessi e ingannevoli.

Di fronte alle accuse, la difesa di Migani continua a dichiarare la legalità del proprio operato, sostenendo di aver rispettato gli obblighi fiscali nei Paesi di residenza.

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