Durante una recente intervista televisiva, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha spiegato come “un leggero aumento dei soldi per gli investimenti sulle armi” sia stato stanziato per migliorare la capacità dell’Italia di difendersi. In risposta a domande sulla possibilità di un attacco al nostro Paese, simile a quelli russi in Ucraina o i missili iraniani in Israele, Crosetto ha chiarito che il Paese non era preparato per un conflitto sul proprio territorio. “Negli ultimi anni avevamo costruito una delle migliori difese per operazioni di pace, ma ci eravamo dimenticati che qualcuno poteva attaccarci,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza della prontezza militare in caso di necessità.
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I “pilastri della democrazia” secondo Crosetto
In occasione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, Crosetto ha espresso il suo apprezzamento per il “legame profondo” tra il popolo italiano e le Forze armate, definite “custodi instancabili di pace e libertà.” Ha affermato che questi valori sono “pilastri della nostra democrazia” e non dovrebbero mai essere dati per scontati. Rivolgendosi direttamente ai militari italiani, Crosetto ha elogiato il loro impegno oltre i confini nazionali, dal Mediterraneo all’Indo-Pacifico, e dalla Lettonia alla Somalia. “Il vostro operato contribuisce a costruire un mondo più giusto e sicuro ogni giorno,” ha detto. Ha inoltre dedicato “un pensiero commosso ai caduti, che hanno sacrificato la loro vita per la Patria,” ricordando l’importanza del sacrificio delle famiglie dei caduti.
Durante la celebrazione del 4 novembre a Venezia, Crosetto ha sottolineato come i “nostri militari” siano impegnati in teatri complessi come il Libano e il Kosovo, dove rappresentano l’Italia con l’obiettivo di “difendere con ostinazione la pace.” Secondo Crosetto, il compito principale delle Forze armate italiane è “combattere in ogni modo e non arrendersi alla guerra.” Attraverso questa dedizione, le Forze armate lavorano per proteggere le democrazie e garantire la sicurezza anche oltre i confini nazionali.
Il ministro ha rimarcato che la sicurezza non può essere costruita solo a livello nazionale e che l’impegno italiano contribuisce alla stabilità internazionale. L’incremento di fondi per le spese militari riflette questa esigenza di adeguamento alle sfide moderne, preparandoci a possibili minacce esterne.
