Claudia Baccarini, la persona più anziana d’Italia, ha celebrato il traguardo dei 114 anni il 13 ottobre a Faenza. Nata nel 1910, ha vissuto gli eventi più importanti del XX secolo, tra cui due guerre mondiali e le pandemie della Spagnola e del Covid-19. La sua incredibile longevità le ha permesso di diventare non solo la decana d’Italia, ma anche la nona persona più anziana al mondo, superata solo da pochi altri, tra cui una donna giapponese di 116 anni e mezzo.
La vita di nonna Claudia è stata dedicata alla famiglia, sposandosi nel 1933 con Pietro Baldi, che sarebbe poi diventato sindaco di Faenza. La coppia ha avuto dieci figli, e ora Claudia è circondata da una cinquantina tra nipoti e pronipoti. Ogni anno la famiglia si riunisce per festeggiare il suo compleanno, un appuntamento che richiama i parenti sparsi in tutto il mondo.
Nonostante l’età, Claudia è ancora lucida e spesso condivide il suo segreto per una vita lunga: cura della famiglia, preghiera, e il piacere di coltivare hobby e passioni. In 114 anni ha a sempre trovato spazio per le sue grandi passioni come quella del ricamo che l’ha vista realizzare dei veri e propri capolavori. E ancora fare la maglia, passione che ha portato avanti fino a sei mesi fa. Poi purtroppo la vista si è abbassata e ha dovuto rinunciare alla sua amata lana.
Ma la signora non si è certo limitata alle sole attività manuali, passioni che le nostre nonne sapevano eseguire alla perfezione: “Mamma ama i libri e la settimana enigmistica, oltre che per il pianoforte – racconta il figlio Francesco – Ancora adesso ogni tanto lo suona, ricorda alcuni motivi. Ascolta volentieri Mozart e Beethoven, la musica le fa compagnia. È stata a lungo impegnata nel volontariato ed è andata sempre a messa; ora che ha difficoltà a uscire di casa recita il rosario alla tv”.
A tavola non rinuncia alla cioccolata e ai cappelletti, racconta, e aggiunge scherzosamente che non conta più i suoi anni, trovando curioso piuttosto che una delle sue figlie stia per compiere 90 anni. Da credente, Claudia accetta con serenità il passare del tempo e ironizza sul fatto che, forse, “il Signore si è dimenticato di me”.