Un tentativo di truffa è stato sventato nella filiale di Banca Sella a Vergasco, in provincia di Biella. Un uomo di circa 60 anni si era presentato allo sportello per effettuare un bonifico di 15.000 euro mentre era al telefono. Questo dettaglio ha insospettito l’impiegato della banca, il quale, facendosi passare il telefono, ha scoperto che dall’altra parte della linea c’era un truffatore che si spacciava per un maresciallo della Guardia di Finanza. Il falso maresciallo aveva convinto l’uomo che il suo conto bancario sarebbe stato bloccato a meno che non trasferisse subito i fondi su un altro conto, che naturalmente era intestato agli stessi truffatori.
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Fortunatamente, l’impiegato della banca ha smascherato il truffatore, rassicurando il cliente e impedendo che il bonifico fosse eseguito. Questo episodio è solo un esempio delle truffe che si stanno diffondendo usando falsi incarichi delle forze dell’ordine. È sempre più comune, infatti, che i truffatori si presentino come agenti di polizia o finanzieri per ingannare le vittime.
Simili frodi includono anche false comunicazioni di indagini giudiziarie, come quella segnalata il 5 novembre dalla Polizia Postale. In questo caso, le vittime ricevono email con presunte convocazioni giudiziarie legate a reati immaginari, e viene chiesto loro di pagare per evitare un processo o per cancellarsi da registri inesistenti. Le comunicazioni sono spesso firmate da alti funzionari, come il Capo della Polizia, ma presentano errori evidenti (come il nome scritto “Viktorio” invece di “Vittorio”), che possono aiutare a identificarle come truffe.