Entro il prossimo 25 novembre, il Movimento 5 Stelle potrebbe subire una trasformazione senza precedenti, con l’abbandono dello storico nome e una radicale revisione dello statuto. Tra le proposte più forti presentate dai 300 iscritti, estratti a sorte e riuniti per delineare il futuro del movimento, emerge la proposta numero 15: cambiare il nome del Movimento, ritenuto ormai non più rappresentativo della sua natura attuale. Persino Beppe Grillo, il fondatore, sembra favorevole al cambiamento, riconoscendo che il Movimento non è più quello degli inizi.
fine dell’era grillo: proposte per eliminare la figura del garante
Un’altra proposta che riguarda Grillo
Un’altra proposta significativa riguarda proprio Beppe Grillo: nel report numero 4, si chiede di eliminare la figura del Garante, ruolo ricoperto dallo stesso Grillo. La proposta include tre possibili opzioni: abolire del tutto la funzione, trasferirla al Comitato di Garanzia, o assegnarla a un organo democraticamente eletto con un mandato limitato. Di fatto, si tratterebbe di un “addio” al ruolo centrale di Grillo, una mossa che segnerebbe la chiusura definitiva del capitolo fondatore e un passaggio verso un Movimento sempre più autonomo.
modifica del simbolo e del codice etico
Oltre al nome, anche il simbolo del Movimento potrebbe essere sottoposto a modifiche significative. Alcune proposte suggeriscono di adattarlo per riflettere le attuali battaglie politiche e per renderlo più efficace nelle campagne di comunicazione future. Si apre così la possibilità di un restyling che mantenga una continuità visiva con il passato, ma introduca elementi che rappresentino l’evoluzione del movimento.
Un altro tema centrale è il limite dei due mandati elettivi, uno dei pilastri identitari del M5S sin dagli esordi. Le proposte vanno dall’eliminazione totale del limite all’introduzione di deroghe per particolari cariche, come sindaci e presidenti di Regione. Le ipotesi includono varianti che vanno dall’abbassamento del limite a un solo mandato all’aumento a tre mandati per determinati livelli amministrativi.
la questione delle alleanze politiche e il posizionamento ideologico
Il dibattito sui possibili accordi politici è altrettanto acceso. Alcuni sostenitori propongono di vietare le alleanze per mantenere l’integrità del Movimento, altri suggeriscono di rimanere equidistanti da destra e sinistra, mantenendo così una storica posizione indipendente. Tuttavia, esistono anche voci che vorrebbero aprire il Movimento a collaborazioni per costruire un’alternativa alla destra.
un cambio di identità per il movimento
Le assemblee in programma il 23 e 24 novembre a Roma rappresentano quindi un momento decisivo: i principi fondanti del Movimento potrebbero essere riscritti in modo radicale. La trasformazione non riguarda solo un aggiornamento dello statuto o un cambio di nome, ma implica una riflessione profonda sulla nuova identità del Movimento 5 Stelle.