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Mostro di Firenze, arriva il gioco da tavolo. Il legale dei familiari delle vittime: “Deplorevole”

Pubblicato: 08/11/2024 18:55

Il gioco in scatola “Merendopoli” si presenta con un claim provocatorio: “Rivivete insieme ai vostri amici la vicenda giudiziaria che ha sconvolto l’Italia per quasi 20 anni e mai del tutto risolta. Aggiudicatevi le piazzole, sistemate i vostri appostamenti, evitate di pagare troppe spese legali e danni morali, ma soprattutto state lontani dal carcere di Sollicciano.” Ispirato ai processi contro Pietro Pacciani e i cosiddetti “compagni di merende” legati ai crimini del Mostro di Firenze, il gioco ha suscitato critiche, soprattutto da parte di Vieri Adriani, avvocato di parte civile per i parenti delle vittime francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, uccisi nel 1985.
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La reazione dei familiari

Adriani ha duramente commentato la trovata, definendola “deplorevole” e sottolineando che si tratta di una “strage in cui sono morte 16 persone in circostanze orrende”. Paragonando “Merendopoli” a un gioco che ironizzasse sulla strage di Bologna, Adriani ha espresso indignazione per la “mancanza di buon gusto” e rispetto verso le famiglie delle vittime e il dramma che hanno subito.

Il gioco, destinato ai maggiori di 14 anni, raffigura sulla scatola i volti di Pietro Pacciani, Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Fernando Pucci, personaggi centrali nella vicenda giudiziaria. Attualmente in vendita su Instagram, il prodotto ha attirato l’attenzione anche legale, benché Adriani ritenga improbabile un’azione contro il gioco, dal momento che la maggior parte delle famiglie delle vittime è ormai “disinteressata al caso”.

Riflettendo sull’irrisolta vicenda del Mostro di Firenze, Adriani sottolinea come “la verità non la sapremo mai”. Critico verso la gestione delle ultime udienze e verso la magistratura fiorentina, l’avvocato rimarca la scomparsa dei 17 fotogrammi scattati dalla Nikon delle vittime francesi e di una relazione cruciale dei Ris di Roma su una cartuccia trovata nell’orto di Pacciani. “Hanno avuto un’opportunità grandissima nel 2013 e l’hanno lasciata cadere”, conclude Adriani, ricordando gli sforzi del PM Canessa e rimarcando che, dopo il suo pensionamento, ogni tentativo di fare chiarezza è stato abbandonato.

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