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Processo Grillo, la difesa: “Silvia non era ubriaca”

Pubblicato: 08/11/2024 21:51

Nel tribunale di Tempio Pausania continua il processo per violenza sessuale che vede imputati Ciro Grillo e tre suoi amici, accusati di aver abusato di una giovane nella villetta di famiglia a Porto Cervo, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. I difensori degli imputati mirano a smontare la versione della vittima, identificata con il nome di fantasia Silvia, sostenendo che fosse sobria e in grado di negare il consenso, anche in base a una nuova perizia medica presentata oggi.

la deposizione del medico legale: “sobrietà sufficiente per dire no”

Marco Salvi, medico legale e consulente della difesa, ha affermato che la quantità di alcol dichiarata da Silvia quella sera avrebbe dovuto causarle un coma etilico, secondo i dati raccolti. Salvi, basandosi sulla documentazione agli atti senza aver visitato la ragazza, ha sostenuto che il livello di alcol assunto non fosse sufficiente per compromettere il consenso, aggiungendo che i lividi presenti sul corpo della ragazza, documentati in foto, non sarebbero attribuibili a violenze.

l’analisi informatica di mattia epifani e il ruolo dei video

Nel pomeriggio ha preso la parola Mattia Epifani, consulente informatico della difesa, che ha analizzato 40 terabyte di materiale dai telefoni degli imputati e della vittima. Chat, foto e video raccolti dal 2018, prima del presunto abuso, mostrerebbero, secondo la difesa, uno stato di disagio preesistente nella vittima, incluso il disturbo alimentare dichiarato dopo il presunto trauma.

Epifani ha mostrato in aula alcuni filmati della serata, in cui appaiono Grillo e altri imputati, escluso Corsiglia, che sostiene di essersi addormentato dopo un rapporto consenziente. La difesa ha anche fatto notare che il telefono di Corsiglia era spento fino alle 13 del 17 luglio, a sostegno della sua versione di estraneità ai fatti.

l’interprete e i testimoni chiave nelle prossime udienze

La prossima udienza, fissata per il 2 dicembre, vedrà la testimonianza di un’interprete incaricata di tradurre le chat in inglese della vittima. Inoltre, verrà convocato come testimone della difesa un giovane norvegese di origini sudamericane che Silvia accusa di un precedente abuso nel 2018 in Norvegia, senza aver però formalizzato denuncia.

l’attesa per una sentenza definitiva

Il processo, che coinvolge anche la giovane amica della vittima, Roberta, parte offesa per foto scattate a sua insaputa, si avvia a concludere la fase dibattimentale entro dicembre. Tuttavia, una sentenza definitiva non è attesa prima della prossima primavera.

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Ultimo Aggiornamento: 08/11/2024 21:53

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