Avrebbe potuto raccontare tutto alla madre poco dopo il suo rientro a casa, Larimar Annaloro, la ragazza di 15 anni che pochi giorni fa a Piazza Armerina, in provincia di Enna, invece si è tolta la vita nel giardino della sua casa di campagna, impiccandosi all’altalena. La sorella della giovane, durante un intervento alla trasmissione Ore 14 su Rai 2, ha lanciato un appello urgente: “Chi sa parli. Mia sorella non si è tolta la vita, troppe incongruenze, troppe incoerenze”.
La famiglia della 15enne, infatti, non crede che si sia tolta la vita. “L’ha trovata mia madre, mio padre era dietro di lei – ha raccontato la sorella – c’era la porta aperta, la stanza a soqquadro, l’ha vista in ginocchio, toccava terra. Lei era intelligente, sapeva che l’avrebbe trovata uno dei nostri genitori, non avrebbe mai procurato loro un dolore così grande. Siamo confusi, non pensiamo a niente, chi sa deve parlare, io non dormo da quattro giorni, se qualcuno c’entra sarà vivo ma non riposerà mai più col senso di colpa addosso. Il suicidio mi lascia più domande di tutto il resto. Di limpido e cristallino non c’è niente”.
L’indagine, inizialmente aperta dalla Procura di Enna per istigazione al suicidio, è passata ora alla Procura dei Minori di Caltanissetta, che sta cercando di chiarire il coinvolgimento di alcuni coetanei della ragazza. Alcuni amici e compagni di scuola sono stati sentiti nelle ultime ore, e si è diffusa l’ipotesi di un possibile caso di revenge porn. Pare, infatti, che nelle chat della scuola circolassero foto e video intimi della giovane, esponendola a un clima di vergogna e umiliazione.
Anche la madre della giovane ha ripercorso con la memoria quel terribile giorno: “Mi ero accorta che aveva pianto. Quel giorno mi aveva detto che aveva avuto dei diverbi con le compagne di scuola. L’hanno umiliata a tal punto che in 40 minuti mia figlia si è tolta la vita” ha dichiarato la madre ai microfoni di Pomeriggio Cinque, aggiungendo: “L’hanno fatta sentire una nullità, lei non ha sopportato la vergogna e l’umiliazione“.
Al momento, la salma è stata sequestrata per consentire nuovi accertamenti, tra cui una possibile autopsia, rinviando quindi i funerali già programmati. La famiglia continua a chiedere risposte per comprendere la verità dietro la morte della giovane.