Andy Van der Meyde, ex ala destra dell’Inter, ha rivelato i lati oscuri della sua carriera e della sua vita personale in un’intervista choc rilasciata a Prime Video. L’ex giocatore olandese ha raccontato di un periodo particolarmente difficile che ha attraversato quando si trasferì all’Everton nel 2005, dopo la sua esperienza italiana.
“Quando sono arrivato all’Everton, la mia carriera è finita“, ha dichiarato Van der Meyde. “Ho fatto un sacco di stronzate, e lì è crollato tutto“. La sua vita, dentro e fuori dal campo, prese una piega distruttiva: tradiva sua moglie e si allontanava dalla famiglia, cercando conforto in vizi come l’alcol e la droga. “Uscivo ogni sera a bere e quando l’alcol non faceva più effetto, sono passato alla cocaina. Non ero più me stesso”, ha raccontato a cuore aperto.
Il calciatore ha spiegato che la sua dipendenza da sostanze stupefacenti lo ha portato a scelte sbagliate anche nella sua carriera professionale. “Avevo problemi con l’allenatore, e intanto mia figlia era in ospedale“, ha spiegato. Ma il punto di non ritorno arrivò quando, a causa della cocaina, rimase sveglio per due notti consecutive: “Ho capito che dovevo fare qualcosa. Ho chiamato il mio agente e gli ho detto che se non fossi andato via, sarei morto“.
Le bizzarrie del calciatore, peraltro, erano ben note nell’ambiente. Una volta decise di comprare una zebra alla moglie come regalo di compleanno. La consapevolezza del suo stato di autodistruzione e il suo coraggio nel chiedere aiuto sono stati decisivi per la sua salvezza. Oggi, guardando indietro, Van der Meyde non si perdona per le sue azioni, ma ha trovato la forza di cambiare rotta e riflettere sulla sua vita.
