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Larimar Annaloro, la grafia sul biglietto e i nodi stretti: tutto quello che non torna nella morte della 15enne

Pubblicato: 09/11/2024 10:17

La madre e le sorelle di Larimar Annaloro, la ragazza di 15 anni che ha perso la vita a Piazza Armerina il 5 novembre, sollevano dubbi sul caso. Le loro perplessità riguardano i messaggi d’addio, la posizione del corpo e le immagini compromettenti circolate in chat. Un messaggio, che un ragazzo identificato come il fidanzato di Larimar ha consegnato alla polizia, recita: ‘Ti amerò anche nella prossima vita’.
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Il terribile sospetto della famiglia

La famiglia, però, sostiene che quella non sia la scrittura della giovane, alimentando ulteriormente il mistero. La procura ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio e revenge porn, ma i familiari restano convinti che non si tratti di suicidio. Larimar, trasferitasi da Besozzo (Varese) a Piazza Armerina solo a settembre, era una studentessa modello con la media dell’otto e un’altezza che l’aveva portata vicina alla serie C di pallavolo. A scuola, però, aveva vissuto un episodio molto grave, che non aveva rivelato neanche alla madre.

La vicenda pare essere collegata alla scoperta di alcune foto intime circolate tra i compagni. Dopo il nullaosta della procura, il procuratore Rocco Cosentino ha confermato che l’indagine prosegue contro ignoti per istigazione al suicidio. Uno degli aspetti più inquietanti, secondo la madre e la sorella Dioslary, è la posizione in cui è stato ritrovato il corpo: Larimar era inginocchiata, con la corda stretta attorno al collo e doppi nodi all’albero e ai piedi. La madre afferma: “Era in ginocchio, tutta legata fino ai piedi”, mentre Dioslary si dice sicura che “in questa storia ci sono troppe cose che non tornano”.

Anche il biglietto d’addio, consegnato da un compagno di scuola, appare sospetto: la sorella, vedendo una foto del messaggio, afferma che ‘quella non è la sua scrittura’. La famiglia racconta che Larimar aveva subito atti di bullismo: le compagne l’avevano aggredita a scuola, tirandole i capelli e accusandola di aver ‘rubato il fidanzato’ di una di loro. La madre ricorda che alcune di loro l’avevano insultata e menzionato le foto compromettenti.

L’ultimo dettaglio sconvolgente è proprio la posizione del corpo. La madre, descrivendo la scena, si chiede: ‘Com’è possibile che una ragazzina abbia potuto fare tutto questo da sola?’. Nonostante le perplessità della famiglia, la procura di Enna ha deciso di non disporre l’autopsia, ma solo un esame tossicologico, poiché le autorità non hanno rilevato anomalie sul luogo del ritrovamento.

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