Con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, la Russia ha lanciato una nuova offensiva in Ucraina, mirata a guadagnare terreno e ottenere un vantaggio strategico in vista delle future negoziazioni. Trump ha promesso di risolvere rapidamente il conflitto, e il Cremlino intende presentarsi a un eventuale tavolo di trattative in una posizione di forza.
Washington invia supporto a Kiev
Secondo il Washington Post, prima dell’insediamento del nuovo presidente, il Pentagono invierà 500 missili intercettori a Kiev, una misura che intende rafforzare le difese ucraine in risposta all’offensiva russa. Parallelamente, il neo-presidente ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Zelensky, con la partecipazione di Elon Musk, il quale ha confermato che Starlink continuerà a sostenere le comunicazioni ucraine. In seguito a queste conferme, il Cremlino ha affermato che la soluzione del conflitto “non sarà semplice“.
Intensificazione delle operazioni: attacchi mirati e nuovi schieramenti
Dopo l’annuncio della vittoria di Trump, le forze russe hanno immediatamente intensificato le operazioni sul fronte ucraino. Colonne di tank e mezzi blindati con fanteria stanno avanzando in vari punti della linea di combattimento, cercando di penetrare le difese ucraine. Mosca sembra aver pianificato da tempo questa operazione con l’obiettivo di occupare il massimo territorio possibile prima della prossima primavera, una strategia che potrebbe cristallizzare i futuri confini a favore della Russia.
L’assalto nella regione di Kursk: l’obiettivo di isolare le forze ucraine
Nella regione di Kursk, le forze russe hanno lanciato un assalto su più direttrici, puntando a dividere le forze ucraine nelle località di Pogrebki, Zelenyi Shlyakh, Daryno, e Sudzha. Approfittando delle condizioni climatiche sfavorevoli per i droni ucraini, le truppe russe hanno dispiegato veicoli blindati BTR-82A e unità di paracadutisti del 51mo reggimento e della 83ma brigata. Alcuni reparti nordcoreani sarebbero posizionati nelle retrovie in attesa di un eventuale intervento.
L’avanzata nel Donbass: Mosca consolida i successi
Nel Donbass, l’offensiva russa continua da agosto, con guadagni consistenti, specialmente nella regione di Donetsk. I russi hanno conquistato centinaia di chilometri quadrati in pochi mesi, costringendo gli ucraini a ritirarsi per evitare perdite massicce. Kiev, a corto di truppe, fatica a organizzare contrattacchi efficaci e ha persino mobilitato personale specializzato, come piloti di droni, per rinforzare le linee.
La linea Kurakhove-Pokrovsk è ora sotto massima allerta, con il rischio che venga frantumata nei prossimi giorni. I russi sarebbero entrati nella periferia di Toretsk e avrebbero superato Selydove, rendendo critica la situazione nella città di Pokrovsk, un nodo strategico per i rifornimenti ucraini.