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Fontana di Trevi, la bordata del New York Post suo lavori: “Piscina comunale”

Pubblicato: 10/11/2024 10:06

Roma – La Fontana di Trevi, uno dei simboli indiscussi della capitale italiana, si trova al centro di un’accesa controversia internazionale. La decisione dell’amministrazione comunale di Roma di chiudere temporaneamente il sito per un intervento di manutenzione straordinaria ha provocato dure critiche, in particolare dal New York Post. Il giornale americano ha descritto la fontana in restauro come una “orrenda piscina comunale” e ha attaccato la gestione romana, che prevedrebbe persino di introdurre un biglietto d’ingresso.

Secondo il quotidiano americano, i turisti in visita a Roma, desiderosi di lanciare la tradizionale monetina nella fontana, rimarranno delusi trovando una struttura temporanea. Il New York Post ha parlato di un “utilitaristico pozzo dei desideri” che avrebbe ben poco del fascino della storica fontana. L’amministrazione capitolina, infatti, ha dovuto procedere a un svuotamento dell’acqua e a una chiusura parziale per consentire i lavori, che si prevede si concluderanno entro dicembre, garantendo la riapertura prima dell’inizio del Giubileo.

Critiche sui social e il soprannome di “piscina di Trevi”

L’aspetto temporaneo della Fontana di Trevi ha sollevato critiche anche sui social media, dove alcuni utenti l’hanno ironicamente ribattezzata “piscina di Trevi”, riportando le loro delusioni. “Immaginate di viaggiare per 14 ore per vedere la Fontana di Trevi e trovarsi davanti una piscina comunale”, commenta un turista, evidenziando l’eco della vicenda anche sulla stampa britannica, con The Guardian che ha ripreso il malcontento diffuso sui social.

La possibile “tassa d’ingresso” e le dichiarazioni del Comune

Un ulteriore elemento di discussione riguarda la possibile introduzione di una tariffa d’ingresso per avvicinarsi alla fontana, ipotesi che il New York Post descrive come un rischio per l’esperienza turistica di circa quattro milioni di visitatori annuali. Alessandro Onorato, assessore al Turismo di Roma, ha dichiarato che l’idea dietro alla possibile “tassa di circa 2 dollari” è quella di evitare un sovraffollamento che potrebbe danneggiare la città e l’esperienza dei turisti. Tuttavia, il sindaco Roberto Gualtieri ha chiarito che questa ipotesi non è stata ancora approvata e che una decisione finale verrà presa successivamente.

La questione resta quindi aperta, con il Comune di Roma che assicura la riapertura della fontana al termine dei lavori e valuta il futuro della gestione turistica di uno dei monumenti più amati al mondo, mentre l’opinione pubblica continua a dividersi su una possibile “commercializzazione” dell’arte e del patrimonio culturale.

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