TORINO – Giornata di tensione e nervi a fior di pelle per Daniil Medvedev alle Nitto ATP Finals. Il numero 4 del mondo ha esordito nel torneo con una pesante sconfitta contro lo statunitense Taylor Fritz, in un match segnato non solo dal risultato negativo, ma anche da una serie di comportamenti emotivamente instabili che hanno attirato l’attenzione del pubblico e della critica.
Prima frazione amara per Medvedev
Il primo set è stato particolarmente problematico per il russo, con tre doppi falli nel decimo game che hanno consegnato il set all’avversario. Sin dalle battute iniziali, Medvedev ha mostrato segni di difficoltà mentale, innescando un clima di incertezza che ha condizionato l’intera prestazione. Fritz ha saputo approfittare delle esitazioni dell’avversario, giocando con precisione e costanza.
Reazione aggressiva, ma poca lucidità nel secondo set
Nel secondo set, Medvedev ha tentato di cambiare passo, aumentando l’aggressività e cercando di variare il gioco, ma senza mai riuscire a mettere realmente in difficoltà Fritz. La svolta decisiva è giunta nel sesto game, quando lo statunitense ha conquistato un break sfruttando un pallonetto non perfetto ma destabilizzante per il russo. È stato allora che Medvedev ha reagito in maniera plateale: ha lanciato la racchetta, colpito il microfono a bordo campo, e durante il cambio di campo ha espresso l’intenzione di voler giocare con palle usate, arrivando addirittura a minacciare il ritiro dalla competizione.
Sconfitta e scenari futuri per Medvedev
Questo evidente crollo nervoso non ha fatto che peggiorare la sua prestazione, portando a una sconfitta che ora lo mette in una situazione difficile per il proseguimento del torneo. Medvedev, se intende restare in corsa nelle ATP Finals, sarà costretto a ottenere risultati positivi nei prossimi incontri, un’impresa che appare ardua considerato il clima di tensione che sembra accompagnarlo