“Tranqui, sono sempre qui per te”, un messaggio Whatsapp con l’emoticon del cuore, accompagnato da una foto delle sorelle da piccole. Questo l’omaggio comparso stamani in una “storia” di Instagram da parte di Elena Cecchettin, a un anno dall’uccisione della sorella Giulia. Il gesto, semplice ma profondamente commovente che testimonia l’amore e il legame eterno tra le sorelle.
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In ricordo di Giulia, anche il padre Gino Cecchettin ha voluto esprimere le sue sensazioni sul difficile anno trascorso. In un’intervista a Che tempo che fa, Gino ha dichiarato: “Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo – Turetta ndr . – senza provare odio, rabbia. E questo l’ho fatto per un anno. Mi sono reso conto di quanto sia importate questo esercizio per creare valore. Però mi sono anche reso conto che attorno a me si respirava un qualcosa di negativo. È umano, è comprensibile“.
Nell’anno appena trascorso sono state numerose le iniziative in suo ricordo, dalle panchine rosse disseminate in tutta Italia alle borse di studio, gesti che mantengono viva la presenza di Giulia e ispirano altre persone a riconoscere e combattere le radici della violenza di genere. La diffusione dell’hashtag #tOrtadimele, così come le dediche nelle aule universitarie e le lettere inviate alla famiglia, mostrano come il ricordo di Giulia abbia assunto un significato più ampio.
Giulia Cecchettin è ora anche una fondazione, che si sostiene con l’aiuto di tutti, per promuovere la formazione della giusta affettività nelle scuole e per contribuire a sostenere progetti per il contrasto alla violenza di genere. In soli cinque mesi, la pagina Instagram conta quasi 14mila follower – con un’età media di 25-34 anni – e riceve ogni giorno circa 50 messaggi di vicinanza o per proporre iniziative. Dallo scorso marzo sono oltre 2mila le mail con richieste di interventi nelle scuole o di inviti a eventi dedicati alla ventiduenne.